
Nitag, Schillaci Azzera la Commissione Dopo 10 Giorni: “La Salute Pubblica Richiede Lavoro Serio”
Una commissione durata appena dieci giorni. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato oggi il decreto di revoca del Nitag, il Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni. Una decisione che arriva dopo intense polemiche e forti critiche da parte della comunità scientifica, delle opposizioni e persino di alcuni esponenti della maggioranza, per l’inserimento nella lista dei componenti di Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, noti per aver criticato in passato le politiche vaccinali.
Dieci Giorni di Polemiche e la Retromarcia del Ministro
La nomina, firmata il 6 agosto, aveva scatenato un’ondata di proteste. La prima a fare un passo indietro è stata Francesca Russo, responsabile della Prevenzione della Regione Veneto, che ha motivato la sua rinuncia con la presenza nel gruppo di “componenti che, in passato, hanno più volte espresso pubblicamente posizioni non coerenti con le evidenze scientifiche”. A seguire, le critiche della Società Italiana d’Igiene e delle opposizioni, che hanno accusato il Ministro di aver ceduto alle pressioni di un’area “No vax”.
Le polemiche non si sono fermate, coinvolgendo anche esponenti della maggioranza come Letizia Moratti e portando alla creazione di una petizione online che ha raccolto oltre 34 mila firme. Di fronte a questo clima, e dopo giorni di tensioni che, secondo i retroscena, avrebbero visto anche la possibilità di dimissioni del Ministro, Schillaci ha scelto di fare un passo indietro, revocando il decreto e rimandando la questione a settembre.
La Nota del Ministero e la Necessità di Trasparenza
“La tutela della salute pubblica richiede la massima attenzione e un lavoro serio, rigoroso e lontano dal clamore”, ha dichiarato il Ministro Schillaci nella nota ufficiale del Ministero, “con questo spirito abbiamo sempre lavorato e continueremo ad agire nell’esclusivo interesse dei cittadini”. La decisione, presa per “avviare un nuovo procedimento di nomina dei componenti del Nitag per coinvolgere tutte le categorie e gli stakeholder interessati”, ha chiuso un capitolo controverso, ma ha anche messo in luce la delicatezza delle nomine in un settore come quello sanitario, dove la fiducia nella scienza deve essere al primo posto.