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L’uccisione di Charlie Kirk, 31 anni, attivista conservatore vicino a Donald Trump, ha di nuovo evidenziato l’escalation della violenza politica negli Stati Uniti. I media hanno spesso definito Kirk “l’influencer di Trump” per la sua capacità di mobilitare il voto giovanile repubblicano. L’uomo ha subito un colpo di arma da fuoco letale ieri durante un dibattito alla Utah Valley University. Il governatore dello Utah, Spencer Cox, ha definito l’episodio “un assassinio politico”.
Uccisione Kirk, la dinamica
Secondo la ricostruzione delle autorità, un unico colpo di fucile sparato da un tetto ha raggiunto il leader di Turning Point USA mentre rispondeva alle domande del pubblico. Migliaia di studenti sono fuggiti in preda al panico, mentre il presunto attentatore, vestito di scuro, è riuscito a far perdere le tracce. Le autorità hanno rilasciato due persone fermate in un primo momento. Nelle ore successive l’Fbi, insieme alle forze federali e locali, ha avviato una vasta caccia all’uomo, parlando di “più scene del crimine attive”.
Violenza politica negli Usa, una vera e propria escalation
Kirk non è il primo personaggio pubblico ad essere stato ucciso negli Stati Uniti quest’anno. A giugno, il politico democratico Melissa Hortman e suo marito hanno perso la vita in Minnesota. Anche il legislatore John Hoffman e sua moglie hanno subito ferite. Parlando degli omicidi, il governatore del Minnesota Tim Walz, un democratico che si è candidato alla carica di vicepresidente alle elezioni dello scorso novembre, li ha definiti “politicamente motivati”.
Quest’anno gli USA hanno assistito anche ad atti di violenza, che sembrano abbiano a che fare con la guerra dell’alleato statunitense Israele contro Hamas a Gaza. A maggio due dipendenti dell’ambasciata israeliana sono stati uccisi a Washington e l’assassino ha dichiarato dopo il suo arresto di averlo “fatto per Gaza”, secondo i documenti del tribunale. Un attacco incendiario ha preso di mira la casa del governatore democratico della Pennsylvania, Josh Shapiro il mese precedente. Secondo la polizia il colpevole aveva criticato la posizione del politico sulla guerra tra Israele e Hamas.
Nel 2024 presi di mira Trump e Pelosi
La violenza politica negli Stati Uniti ha fatto notizia in tutto il mondo anche nel 2024, dopo il tentato omicidio dell’allora candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump durante un comizio elettorale in Pennsylvania il 13 giugno. Lo scorso maggio un cospirazionista di destra che aveva fatto irruzione nella casa dell’allora speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi. Ha subito una condanna a 30 anni di carcere per tentato omicidio e rapimento. David DePape finì per colpire con un martello il marito della politica democratica, Paul Pelosi.

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