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L’Alta Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza comune dell’Ue, Kaja Kallas, ha letto una dichiarazione sul canale Tv europeo Ebs. Di seguito quanto affermato.
Kallas: “Miriamo a settori chiave che sostengono lo sforzo bellico russo”
Così l’Alta Rappresentante per la Politica Estera: “Oggi abbiamo proposto agli Stati membri il 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. In esso, miriamo a settori chiave che sostengono lo sforzo bellico russo. Le nostre sanzioni sono incisive. Hanno un impatto visibile sulle finanze pubbliche e sulla crescita economica della Russia. L’Unione Europea deve rafforzare questi sforzi collettivamente con i suoi partner fino al raggiungimento della pace. Qualsiasi fonte di reddito che consenta al Cremlino di continuare la sua aggressione è un bersaglio”
I divieti di tipo economico-finanziario
“Oggi – riferisce Kallas – proponiamo un divieto totale di transazioni per le banche e gli istituti finanziari russi, compresi quelli che operano in paesi terzi. Proponiamo inoltre di includere i grandi operatori economici coinvolti nell’elusione delle sanzioni, nella generazione di reddito e nel sostegno all’industria militare russa, nonché al sistema russo delle carte di credito e al sistema di pagamenti rapidi”. “Proponiamo inoltre – aggiunge l’Alta Rappresentante – un divieto di investimenti nelle ‘Zone Economiche Speciali’ russe legate alla guerra. E proponiamo ulteriori misure nei confronti degli attori cinesi che sostengono l’industria militare russa”.
Su petrolio e gas naturale
“La principale fonte di reddito della Russia per finanziare la sua guerra illegale – ricorda Kallas – è ancora l’esportazione di energia. Proponiamo quindi: un divieto totale delle importazioni di Gnl (gas naturale liquefatto, ndr) russo entro gennaio 2027; la revoca delle restanti esenzioni per le società Rosneft e Gazprom Neft; e l’estensione delle sanzioni alla ‘flotta ombra’ russa e ai suoi facilitatori, incluse 118 nuove navi”. La flotta ombra è usata dai russi per eludere le sanzioni attraverso il trasporto marittimo sottratto ai controlli.
Conclude così Kallas
