Striscia di Gaza, almeno 38 morti dall’alba: raid israeliani su Gaza City

Striscia di Gaza, 38 morti dall’alba: Gaza City sotto i raid israeliani

Nuova giornata di sangue nella Striscia di Gaza, dove almeno 38 palestinesi sono stati uccisi dall’alba, secondo quanto riferito da Al Jazeera. Venticinque delle vittime si trovavano a Gaza City, colpita duramente dai raid israeliani in corso.

Al Jazeera: “Colpiti quartieri residenziali, bilancio in crescita”

Fonti mediche locali parlano di attacchi concentrati nelle aree nord-occidentali della città, con edifici civili danneggiati e decine di feriti. L’emittente qatariota cita ospedali sovraffollati e difficoltà nei soccorsi. Le operazioni militari israeliane proseguono senza sosta, in risposta all’attacco del 7 ottobre 2023, quando miliziani di Hamas penetrarono in territorio israeliano causando centinaia di vittime.

Gaza sotto assedio: escalation continua

La Striscia di Gaza, controllata da Hamas dal 2007, è tornata al centro del conflitto con Israele. Nelle ultime 24 ore, oltre ai raid su Gaza City, si registrano bombardamenti anche a Rafah e Khan Yunis. Secondo l’agenzia Wafa, tra le vittime ci sarebbero donne e bambini.

Pressione internazionale, ma nessuna tregua

Mentre la comunità internazionale chiede un cessate il fuoco, il governo israeliano ribadisce la necessità di “neutralizzare le minacce terroristiche”. Intanto, le Nazioni Unite segnalano una crisi umanitaria crescente, con migliaia di sfollati e carenze di beni essenziali.

La Striscia di Gaza e il peso delle vite invisibili

Nella Striscia di Gaza, ogni numero è una storia interrotta. Dietro i 38 morti di oggi ci sono volti, famiglie, sogni spezzati. È difficile raccontare senza sentirsi impotenti, ma ancora più grave sarebbe restare in silenzio. Il giornalismo non può limitarsi a contare le vittime: deve restituire dignità a chi non ha voce. In questo conflitto, dove la verità è spesso distorta, il dovere è quello di cercare l’umano anche nel dolore. Ogni raid, ogni sirena, ogni ospedale al collasso ci ricorda che la guerra non è mai lontana. È sempre troppo vicina, soprattutto quando il mondo smette di guardare.