La Global Flotilla entra nella zona rossa: tensione altissima e rischio intercettazione
La tensione è altissima nel Mediterraneo orientale. Due navi della Global Flotilla dirette a Gaza sono state circondate ieri sera dalla marina israeliana e private delle comunicazioni per diversi minuti. A bordo, tra gli attivisti internazionali, anche l’onorevole Benedetta Scuderi, eurodeputata di VerdiSinistra, che ha denunciato l’accaduto con parole dure: “Abbiamo temuto un’intercettazione. Le unità israeliane si sono poi ritirate, ma il messaggio era chiaro: intimidazione.”
“Questa non è protezione: è sabotaggio”
Secondo Scuderi, il governo italiano, seguito dalla Spagna, ha invitato gli attivisti ad abbandonare le navi prima di entrare nella zona critica. “Questa non è protezione: è sabotaggio. È normalizzazione dei soprusi di Israele,” ha dichiarato l’eurodeputata, sottolineando come la pressione diplomatica rischi di legittimare l’assedio anziché contrastarlo.
Zona rossa: la Flotilla non si ferma
Oggi la Flotilla ha proseguito la navigazione. Le imbarcazioni sono entrate nella cosiddetta “zona rossa”, a circa 120 miglia dalla costa di Gaza, dove l’intercettazione da parte delle forze israeliane è considerata altamente probabile. “Non ci fermiamo. Continuiamo a tenere lo sguardo su Gaza,” ha affermato Scuderi. “Se succede qualcosa alla Flotilla, blocchiamo tutto.”
Il Mediterraneo come frontiera di diritti
Il viaggio della Flotilla non è solo simbolico: è un atto di resistenza civile contro l’assedio e la disumanizzazione. Mentre le istituzioni europee tentennano, la voce degli attivisti si fa più netta. E il Mediterraneo, ancora una volta, diventa frontiera di diritti, coraggio e verità.

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