
Foto realizzata con Collage Maker
Piazza San Marco diventa metafora di un amore fragile e moderno nel nuovo duetto di Annalisa e Marco Mengoni
Piazza San Marco non è solo il titolo del nuovo singolo di Annalisa e Marco Mengoni, ma anche il cuore simbolico di una ballad che racconta l’amore disilluso con una scrittura intensa e visivamente potente. Pubblicato il 5 settembre 2025, il brano si è subito imposto come uno dei più evocativi della stagione, grazie alla sua capacità di trasformare frammenti emotivi in immagini poetiche e universali.
Un testo che racconta l’amore sospeso
Il brano si apre con un’atmosfera cinematografica: “Vento da est e freddo”. È una cornice che prepara il terreno per una narrazione fatta di attese, silenzi e gesti sospesi. “Ma dove finisce veramente quello che non finisce?” è la domanda centrale, che riecheggia tra le strofe come un mantra generazionale. Piazza San Marco, in questo contesto, diventa il luogo della bellezza e del dolore, della memoria e dell’illusione.
Voci che si intrecciano con intensità
La voce di Annalisa si muove con eleganza tra le strofe, esplorando tonalità più basse e intime, mentre Mengoni entra nel ritornello con la sua consueta intensità. Il loro scambio è fluido, credibile, mai artificiale. Il ritornello è uno dei momenti più riusciti del brano: “Per piacerti di più ti ho mentito / Caramelle mischiate all’arsenico”. Qui la scrittura si fa tagliente, quasi teatrale, e Piazza San Marco si trasforma da luogo fisico a metafora emotiva.
Produzione essenziale e videoclip evocativo
La produzione, firmata da Davide Simonetta (d.whale), è essenziale ma raffinata. Le sonorità sono minimali, per lasciare spazio alle voci e al testo. Il videoclip, girato in una Venezia notturna e deserta, amplifica il senso di solitudine e bellezza decadente. Piazza San Marco, immersa nel buio e nel silenzio, diventa il teatro di un amore che si consuma tra gesti rubati e parole non dette.
Un brano che parla alla generazione disillusa
Il brano parla a una generazione che ha smesso di credere nelle favole, ma non riesce a rinunciare all’amore. Non offre soluzioni né consolazioni, ma accoglie il dolore e lo trasforma in arte. È una canzone che non si consuma al primo ascolto, ma si sedimenta, cresce, si rivela. E Piazza San Marco, con la sua bellezza struggente, resta impressa come un luogo dell’anima.
Una ballad che lascia il segno
In conclusione, Piazza San Marco è una ballad che riesce a essere al tempo stesso intima e universale, poetica e concreta. Annalisa e Mengoni ci regalano un duetto che non cerca di piacere a tutti, ma che parla con sincerità a chi ha amato, ha perso, e continua a cercare. Un piccolo capolavoro di scrittura e interpretazione, che merita di essere ascoltato con attenzione e cuore aperto.