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Elezioni regionali della Toscana: quattro candidati, una sfida decisiva per il futuro della Regione.
Dopo le elezioni regionali nelle Marche, che hanno confermato Francesco Acquaroli alla guida della Regione, e quelle in Calabria, dove Roberto Occhiuto ha consolidato il suo mandato, il test elettorale si sposta in Toscana. Il 12 e 13 ottobre 2025, i cittadini toscani saranno chiamati alle urne per scegliere il nuovo presidente della Regione e rinnovare il consiglio regionale. Un appuntamento cruciale, che potrebbe ridefinire gli equilibri politici in una delle regioni storicamente più attive sul piano culturale, sociale e amministrativo.
Quattro candidati, quattro visioni
La competizione si preannuncia vivace e articolata, con quattro candidati principali sostenuti da coalizioni molto diverse tra loro. A guidare il fronte del centrosinistra è Eugenio Giani, presidente uscente, che si ripresenta con una coalizione ampia e articolata. Al suo fianco troviamo il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, l’Alleanza Verdi e Sinistra, e la Casa Riformista, che riunisce Italia Viva, +Europa, PSI e PRI. Giani punta sulla continuità amministrativa, sull’innovazione sostenibile e su una Toscana inclusiva, valorizzando il lavoro svolto negli ultimi cinque anni.
Sul fronte opposto, il centrodestra schiera Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati e dalla lista civica “È Ora! Tomasi Presidente”. La sua candidatura mira a intercettare il voto di chi chiede un cambio di rotta, con maggiore attenzione alla sicurezza, alla semplificazione burocratica e al rilancio economico, soprattutto nelle aree interne e nei piccoli comuni.
Antonella Bundu, esponente della sinistra radicale, è sostenuta dalla lista Toscana Rossa, che riunisce Rifondazione Comunista, Possibile e Potere al Popolo!. Nota per il suo impegno politico e sociale a Firenze, Bundu propone un programma centrato su giustizia sociale, diritti civili, lotta alle disuguaglianze e partecipazione dal basso.
Infine, Carlo Giraldo corre con la lista indipendente Forza del Popolo, ispirata a posizioni critiche verso le istituzioni tradizionali e con un’impronta no vax. La sua presenza rappresenta una voce fuori dal coro, che punta a intercettare il malcontento e la sfiducia verso la politica convenzionale.
Un voto che pesa
Le elezioni regionali della Toscana non sono solo un appuntamento locale: rappresentano un termometro politico nazionale. La regione, storicamente legata al centrosinistra, ha mostrato negli ultimi anni segnali di cambiamento, con una crescente polarizzazione e una maggiore frammentazione del voto. Il risultato del 12 e 13 ottobre potrebbe influenzare gli equilibri tra le forze politiche anche a livello parlamentare, in vista delle prossime tornate elettorali.
Il sistema elettorale prevede l’elezione diretta del presidente della Regione: se nessun candidato supera il 40% dei voti, si andrà al ballottaggio tra i due più votati. Questo rende la competizione ancora più incerta e strategica, con possibili alleanze post-voto e riposizionamenti politici.
Temi caldi e sfide aperte
Tra i temi al centro del dibattito ci sono la sanità territoriale, la transizione ecologica, il lavoro giovanile, la mobilità sostenibile e la gestione dei fondi europei. Ogni candidato propone soluzioni diverse, ma tutti riconoscono la necessità di rafforzare il legame tra istituzioni e cittadini, in una regione che ha sempre fatto della partecipazione democratica un valore fondante.
Le elezioni regionali della Toscana saranno anche un banco di prova per la capacità dei partiti di coinvolgere gli elettori, soprattutto i più giovani, spesso disillusi o lontani dalla politica. La campagna elettorale si gioca tanto sui contenuti quanto sulla comunicazione, con un uso crescente dei social media, degli incontri pubblici e delle iniziative civiche.
Il 12 e 13 ottobre, la Toscana sceglierà il suo futuro. Le elezioni regionali della Toscana rappresentano un momento di riflessione collettiva, un’occasione per riaffermare valori, priorità e visioni. In un contesto nazionale in continua evoluzione, il voto toscano potrebbe segnare una svolta, confermare una direzione o aprire nuovi scenari. Tocca ai cittadini decidere.