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Elezioni Regionali della Toscana 2025: il campo largo riconferma Giani, ma l’astensione segna un record negativo
Le Elezioni Regionali della Toscana del 12–13 ottobre 2025 si sono concluse con la riconferma di Eugenio Giani alla guida della Regione. Il presidente uscente, sostenuto dal campo largo del centrosinistra, ha ottenuto il 52,98% dei voti, superando nettamente il candidato del centrodestra Alessandro Tomasi, fermo al 38,69%. In terza posizione, con l’8,33%, si è piazzata Antonella Moro Bundu, esponente di Toscana Rossa.
Vince il campo largo
La vittoria di Giani è la prova concreta che il campo largo può funzionare. La coalizione ha saputo tenere insieme forze politiche diverse sotto un progetto comune, dimostrando che la convergenza tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Verdi-Sinistra e forze riformiste può tradursi in consenso reale. Oltre al Partito Democratico, che ha raccolto il 27,70% dei consensi, il presidente è stato sostenuto da:
- Movimento 5 Stelle (9,46%)
- Alleanza Verdi e Sinistra (8,11%)
- La lista civica Giani Presidente – Casa Riformista, che ha aggregato Italia Viva, +Europa, PSI, PRI e altre realtà civiche (6,76%)
Questa alleanza ha permesso al centrosinistra di consolidare la propria posizione in una regione storicamente progressista, nonostante le tensioni nazionali e il calo dell’affluenza.
Il centrodestra non sfonda
Il candidato del centrodestra, Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, ha raccolto il consenso di Fratelli d’Italia (31,08%), Lega Toscana per Salvini Premier (3,38%), Forza Italia – UDC (2,70%) e altre liste minori. Nonostante l’unità formale della coalizione, il risultato non è bastato a ribaltare l’orientamento della Toscana.
Tomasi ha impostato la campagna su temi come sicurezza, infrastrutture e semplificazione amministrativa, ma non è riuscito a intercettare il voto moderato e civico in modo efficace.
Affluenza in caduta libera
Uno dei dati più preoccupanti di queste Elezioni Regionali della Toscana è il crollo dell’affluenza: solo il 47,77% degli aventi diritto si è recato alle urne, contro il 62,62% del 2020. Un calo di quasi 15 punti percentuali che apre interrogativi sulla partecipazione democratica e sulla capacità dei partiti di mobilitare il territorio.
Le province con maggiore astensione sono state Firenze e Prato, dove si sono registrati seggi vuoti per ore. Le agevolazioni per i toscani residenti all’estero, come rimborsi viaggio e autostrade gratuite, non hanno compensato la disaffezione generale.
I temi al centro del dibattito
Durante la campagna elettorale, i temi più discussi sono stati:
- Sanità territoriale e rafforzamento dei presidi locali
- Transizione ecologica e gestione delle risorse idriche
- Pari opportunità, con attenzione a disabilità, inclusione e servizi per le famiglie
- Infrastrutture, in particolare la mobilità tra aree interne e città metropolitane
Giani ha promesso continuità e rafforzamento delle politiche già avviate, mentre Tomasi ha puntato su un cambio di passo radicale. Bundu, invece, ha portato avanti una campagna incentrata su giustizia sociale, antifascismo e diritti civili.
Prospettive future
La riconferma di Giani consolida il ruolo del centrosinistra in Toscana, ma non cancella le criticità emerse. Il calo dell’affluenza, la frammentazione del voto giovanile e la crescente polarizzazione richiedono una riflessione profonda. La sfida sarà quella di riconnettere la politica ai bisogni reali dei cittadini, soprattutto nelle aree periferiche e nei comuni più piccoli.
Le Elezioni Regionali della Toscana del 2025 non sono solo un test locale, ma un segnale nazionale. In un contesto di instabilità e trasformazione, la Toscana ha scelto la continuità. Resta da capire se questa scelta saprà tradursi in rinnovamento concreto, partecipazione civica e politiche inclusive.