
Fonte foto: Wikipedia
Jole Santelli, cinque anni dopo la sua scomparsa, resta un simbolo di coraggio, autenticità e amore per la Calabria.
Ricorre oggi, 15 ottobre, l’anniversario della scomparsa di Jole Santelli, la prima donna alla guida della Regione Calabria. Era il 2020 quando, nel pieno della pandemia, la sua vita e il suo mandato si interruppero improvvisamente, lasciando un vuoto profondo, umano e istituzionale.
Nata a Cosenza nel 1968, deputata di lungo corso e figura storica di Forza Italia, Santelli ha incarnato una politica appassionata, diretta, spesso istintiva, ma sempre animata da un profondo senso di appartenenza. Parlava della Calabria come si parla di una persona amata: con orgoglio e dolore insieme. “Non mi spaventa la fatica”, diceva, “mi spaventa solo l’indifferenza”.
La memoria che resiste
A cinque anni dalla sua scomparsa, la sua memoria è ancora viva. Istituzioni, cittadini e amici la ricordano oggi con affetto, attraverso cerimonie, post sui social e momenti di raccoglimento. Tra le iniziative nate nel suo nome c’è il Premio “Jole Santelli”, inserito nel festival La Calabria delle Donne, che celebra l’ingegno e la creatività femminile.
Tra rispetto e strumentalizzazioni
Eppure, come spesso accade alle figure simboliche, anche il suo nome è stato talvolta strumentalizzato nel dibattito politico. È successo di recente, dopo le dimissioni del presidente Roberto Occhiuto, coinvolto in un’inchiesta per corruzione. In molti hanno evocato Santelli come termine di paragone, come misura di un tempo “diverso”, più autentico.
Una lezione che resta
Ma Jole Santelli non era un mito: era una donna con sogni e fragilità, che ha vissuto la politica come gesto d’amore. Nel ricordo di quella donna che amava la vita e la Calabria con la stessa intensità, resta una lezione semplice e profonda: la politica, per avere senso, deve tornare a essere un atto autentico. E in quell’autenticità, Jole Santelli vive ancora.