Fonte immagine: Comune di Rosà
Al Prix Italia, in scena a Napoli a Palazzo Reale è stato il giorno di Stefano Bollani. Insieme alla compagna ed attrice Valentina Cenni il musicista ha presentato la nuova edizione del programma “Via dei Matti numero zero”. Il Mattino ne ha scritto nell’edizione odierna. Di seguito una selezione dell’articolo.
Prix Italia, Stefano Bollani
Così il quotidiano napoletano: “Milanese, 53 anni, maestro del pianoforte totale, compositore, attore, cantante, simpaticissimo e travolgente showman; una cinquantina di dischi in bacheca; collaborazioni con dèi olimpici della musica pop, jazz e classica; autore di numerosi libri, di programmi radio e tv; poi, scaffali di premi ricevuti urbi et orbi… perfino la Disney Italia ha ideato per lui il personaggio di Paperefano Bolletta, musicista amico di Paperino: è Stefano Bollani. Il musicista che ha avuto dal destino il raro dono di un quinto arto – il pianoforte – è stato ospite ieri del Prix Italia Rai, il concorso internazionale di programmi radio-podcast, tv e digital in corso a Napoli, in Palazzo Reale fino a oggi.”
Bollani e l’importanza di Napoli
Il musicista ha poi voluto ricordare l’importanza di Napoli per chi fa musica. «A cinque anni, più o meno, già sapevo che nella vita avrei fatto il musicista». Poi, su Napoli e le sue melodie: «Sono cresciuto con Renato Carosone, che al piano innanzitutto si divertiva. Era un maestro vero. Nella prossima stagione del nostro programma, io e Valentina parleremo anche di Sergio Bruni… e di Murolo: l’“Antologia” che incise è una bibbia per chiunque voglia penetrare nell’universo sonoro di Partenope. Dopo, può cambiare tonalità, ritmo, ma sa che la radice della tradizione e il modo di suonarla sta là». Quindi, un omaggio, inaspettato, a Roberto De Simone: «Non ci siamo incontrati mai; soltanto una volta abbiamo scambiato idee nel corso di una interessante telefonata. Non soltanto la sua musica è preziosa, ma lo sono anche le sue ricerche etnomusicali. De Simone ha tolto la polvere da un passato che altrimenti oggi sarebbe dimenticato, o troppo impolverato per essere riscoperto».
Così il musicista
