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Il decreto Sicurezza è legge. Il provvedimento è stato convertito al Senato, dopo l’approvazione alla Camera del 29 maggio scorso. Il governo ha scelto di porre la questione di fiducia, confermata con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione.
Decreto Sicurezza, Giorgia Meloni su X
Così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni su X: “Con l’approvazione definitiva del decreto Sicurezza al Senato, il Governo compie un passo decisivo. Si rafforzano la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa”.
Piantedosi: “Un provvedimento strategico”
Il Ministro dell’Interno scrive soddisfatto su X: “Il decreto sicurezza è legge. Un provvedimento strategico, fortemente voluto da questo Governo, che introduce nuovi ed efficaci strumenti per rafforzare il contrasto a criminalità e terrorismo, garantire una maggiore protezione dei cittadini, in particolare dei più fragili, e valorizzare il lavoro quotidiano delle nostre Forze dell’ordine”.
Le parole di Ferrante, FI
Il sottosegretario Ferrante sottolinea il rafforzamento dei “presidi di legalità e di tutela dell’ordine pubblico a garanzia dei cittadini. Un provvedimento necessario per assicurare lo Stato di diritto, che si fonda sulla salvaguardia delle libertà di ciascuno e sul rispetto della legge”. Il sottosegretario del Ministero dei Trasporti saluta poi con soddisfazione l’entrata in vigore della legge a maggior ragione per “l’inasprimento delle pene per i reati commessi nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie, metropolitane o a bordo dei treni”, con cui “si tutelano i milioni di cittadini che ogni giorno viaggiano e hanno il diritto di sentirsi al sicuro quando utilizzano un mezzo pubblico di trasporto”. “Così come è sacrosanto perseguire chi blocca strade o ferrovie: se è legittimo il dissenso, non è tollerabile impedire il diritto alla mobilità con condotte che ostacolano la libera circolazione”. Ferrante conclude ricordando che “Forza Italia e il centrodestra lavorano per dare risposte serie, equilibrate ed indifferibili a legittime e sacrosante istanze dei cittadini”.
Svolta autoritaria secondo le opposizioni
I senatori dell’opposizione, per protesta, si sono seduti a terra davanti ai banchi del governo, urlando “Vergogna, vergogna” e chiedendo di convocare la conferenza dei capigruppo. I senatori del centrosinistra erano a gambe incrociate, alcuni con cartelli dov’era scritto “Denunciateci tutti” o “Vergogna”: riferimento alla punibilità – prevista nel provvedimento -, in alcuni casi (come le rivolte in carcere), di atteggiamenti di resistenza passiva o al reato di blocco stradale. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha evidenziato che non avrebbe interrotto la seduta perché ci sono precedenti, ma poi l’ha sospesa, parlando con uno dei capigruppo di opposizione. La conferenza ha registrato le critiche al testo delle opposizioni, che hanno parlato in coro di “svolta autoritaria” con il decreto.
