Fonte immagine: Istituto Bruno Leoni
La Legge di Bilancio 2026 appena bollinata punta a innalzare la soglia di esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, utilizzato per valutare i requisiti dei nuclei familiari che ricevono aiuti economici dallo Stato. Dal prossimo anno, salvo modifiche in fase di conversione parlamentare, la franchigia sul valore catastale dell’immobile salirà dagli attuali 52.500 a 91.500 euro comportando un allargamento della platea di beneficiari e nuovi importi. Lo leggiamo su Skytg24.
Legge di Bilancio, innalzamento soglia catastale
La legge prevede una revisione della soglia catastale a 91.500 euro, valore che sul mercato può equivalere a un prezzo anche triplo o quadruplo. Interessa in particolare gli immobili situati in aree periferiche o in centri urbani di dimensioni ridotte. Offre così una protezione aggiuntiva ai nuclei familiari con abitazioni di fascia medio-bassa. Oltre ai proprietari di case con valore catastale medio-basso, l’intervento ha effetti aggiuntivi per le famiglie con figli. Dalla soglia sull’immobile va considerata una maggiorazione pari a 2.500 euro per ogni figlio convivente a partire dal secondo e non più dal terzo come calcolato oggi. Dal 2026 cambia inoltre la scala di equivalenza in favore delle famiglie più numerose. Si va dal coefficiente 0,1 per i nuclei due figli a 0,55 per quelli con cinque.
Gli effetti sull’assegno unico
L’allargamento dell’Assegno unico rappresenta la voce di spesa più rilevante. Il costo previsto, per il prossimo anno, ammonta a 324 milioni sui 465 dell’intero pacchetto. In quanto “universale”, la modifica sull’Isee non andrà ad incidere – come per altri sostegni – sull’allargamento della platea di beneficiari quanto piuttosto sugli importi. Per circa 2,64 milioni di figli – dai quali sono esclusi i nuclei che già ricevono la cifra massima oppure che lo scorso anno non hanno presentato la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) necessaria per ottenere il sussidio – la relazione tecnica stima un incremento dell’Assegno “pari a circa 10 euro mensili”.
L’assegno di inclusione
Novità si prospettano anche per quanto riguarda l’Assegno di inclusione. Il sostegno mensile fu introdotto nel gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di cittadinanza e destinato ai nuclei familiari con almeno un componente minorenne, over 60, disabile oppure in condizione di svantaggio certificata. Con la modifica dei criteri Isee, il documento tecnico intravede un “aumento di poco superiore al 2% di dichiarazioni che rientrerebbero con le nuove norme, sotto la soglia di 10.140 euro”. In sostanza, circa 14mila nuclei in più potrebbero maturare i requisiti per ottenere il sussidio con importi medi di 710 euro ciascuno. Per lo Stato è prevista una spesa aggiuntiva di 119,3 milioni considerando il primo anno di applicazione. Dal prossimo anno l’Assegno di inclusione sarà riconosciuto in modo continuativo. Andrà tra il primo ciclo di erogazione, durata 18 mesi, e l’eventuale rinnovo senza il rischio di “buchi” nei pagamenti come avvenuto quest’anno. Per circa 750mila famiglie che ricevono il beneficio gestito dall’Inps, la soppressione del mese di pausa vedrà un assegno extra dal valore di 670 euro. La misura vale circa 440 milioni per il 2026.
