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Il leader della CGIL, Landini guida la manifestazione “Democrazia al lavoro” a Roma e avverte l’esecutivo: “Se la manovra non cambia, pronti allo sciopero generale”

Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha lanciato un duro attacco al governo Meloni durante la manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro”, che ha visto oltre 200mila persone sfilare da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni. Al centro della protesta, la manovra economica 2025, definita da Landini “una truffa ai danni dei lavoratori e dei pensionati”.
“Nel governo sono tutti d’accordo quando si colpiscono i più deboli”
Dal palco, Landini ha denunciato l’assenza di misure concrete su salari, sanità, fisco e pensioni, accusando l’esecutivo di peggiorare le condizioni dei cittadini e di perpetuare condoni che penalizzano “le persone per bene”. Ha inoltre criticato le tensioni interne alla maggioranza, definendole “un teatrino”, sottolineando come, su temi fondamentali, “nel governo sono tutti d’accordo”.
Salvini nel mirino: “Ha peggiorato la legge Fornero”
Non sono mancate le frecciate al vicepremier Matteo Salvini, accusato di aver “raccontato balle” sulla riforma delle pensioni. “Aveva promesso di abolire la legge Fornero – ha detto Landini – e invece ha reso l’Italia il Paese con l’età pensionabile più alta, insieme alla Grecia”.
Verso lo sciopero generale: “Non escludiamo nulla”
Il leader sindacale ha poi minacciato uno sciopero generale se la legge di bilancio non subirà modifiche sostanziali. “Non escludiamo nulla – ha dichiarato – se non saremo ascoltati, la mobilitazione continuerà”.
Una piazza piena e determinata
La manifestazione ha riportato la sinistra in piazza, con la presenza di esponenti di AVS e PD, e ha rilanciato il dibattito pubblico sulle politiche economiche e sociali del governo.
