La Rai come memoria e futuro dell’Italia: un omaggio tra televisione, musica e cultura
La Rai non è soltanto un ente radiotelevisivo: è un pezzo di storia nazionale, un archivio vivente di memoria collettiva e un laboratorio culturale che ha accompagnato l’Italia dal dopoguerra fino all’era digitale. Dal tubo catodico alle piattaforme streaming, la Rai ha saputo reinventarsi, restando fedele alla sua missione di servizio pubblico e al suo ruolo di custode dell’identità italiana.
Il 19 novembre 2025, a Napoli, la rassegna “Il Valore dell’Esperienza” ha celebrato proprio questo patrimonio con un incontro dal titolo eloquente: “W LA RAI! Omaggio alla televisione italiana, dal tubo catodico a Pippo Baudo”. Un evento che ha unito memoria, testimonianze e riconoscimenti, sottolineando come la Rai continui a essere un punto di riferimento imprescindibile per la cultura e la società.
La Rai come specchio del Paese
Fin dalla sua nascita, la Rai ha svolto una funzione di alfabetizzazione e coesione. Negli anni Cinquanta e Sessanta, i programmi educativi e di intrattenimento hanno contribuito a ridurre il divario linguistico e culturale tra Nord e Sud, tra città e campagne. La televisione pubblica ha insegnato l’italiano, ha diffuso musica e teatro, ha portato nelle case il volto di conduttori carismatici come Mike Bongiorno e Pippo Baudo, figure che incarnano la storia stessa del piccolo schermo.
La Rai è stata anche un laboratorio di innovazione: dalle prime fiction alle grandi produzioni musicali, dalle trasmissioni di approfondimento giornalistico alle sperimentazioni artistiche. Ogni epoca ha trovato nella Rai un riflesso delle proprie trasformazioni sociali e politiche.

Il Premio “Il Valore dell’Esperienza”
Durante l’incontro napoletano, il prestigioso Premio Il Valore dell’Esperienza, realizzato dall’artista Maria Rosaria Petrungaro, è stato conferito a due personalità che incarnano il legame tra televisione e musica.
- Antonio Parlati, direttore del Centro di Produzione Rai di Napoli, ha ricevuto il riconoscimento per la sezione TV. La sua guida ha rafforzato il ruolo strategico del polo partenopeo, da sempre fucina di programmi e fiction di successo. Napoli, infatti, è un cuore pulsante della Rai, capace di coniugare tradizione e innovazione.
- Monica Sarnelli, celebre interprete della sigla di Un Posto al Sole, è stata premiata per la sezione Musica. La sua voce è diventata simbolo di una soap opera che, con oltre vent’anni di programmazione, rappresenta la più longeva al mondo. Un esempio di come la Rai sappia intrecciare televisione e identità musicale popolare.

Testimonianze e memoria
L’incontro ha visto la partecipazione di figure autorevoli come il saggista Claudio Federico, autore dei volumi Attenti alle Sigle!, che ha guidato il pubblico in un viaggio attraverso le musiche televisive che hanno segnato generazioni. A lui si è affiancato il giornalista e scrittore Michelangelo Iossa, ideatore della rassegna e autore del libro La Rai a Napoli – Sessant’anni di Televisione all’ombra del Vesuvio. Le loro voci hanno restituito una prospettiva storica e territoriale, mostrando come la Rai non sia soltanto un’istituzione nazionale, ma anche un presidio culturale radicato nei territori.

La Rai come patrimonio collettivo
La rassegna “Il Valore dell’Esperienza” ha ribadito l’importanza di valorizzare la memoria storica e l’esperienza come motore di crescita collettiva. La Rai, con i suoi archivi e la sua programmazione, è un patrimonio che appartiene a tutti gli italiani. Ogni trasmissione, ogni sigla, ogni volto televisivo diventa parte di un mosaico che racconta il Paese e ne custodisce l’identità.
In un’epoca di frammentazione mediatica, la Rai continua a rappresentare un punto fermo. Nonostante la concorrenza delle piattaforme globali, il servizio pubblico mantiene la sua centralità grazie alla capacità di coniugare informazione, intrattenimento e cultura. La sua forza risiede nella credibilità, nella vicinanza al pubblico e nella capacità di innovare senza perdere il legame con la tradizione.
Conclusione
“W LA RAI!” non è soltanto il titolo di un evento, ma un grido di appartenenza. La Rai è parte integrante della nostra storia e del nostro presente. È il filo che unisce generazioni, il palcoscenico di artisti e giornalisti, il custode di memorie e di emozioni. Celebrare la Rai significa celebrare l’Italia stessa, con le sue contraddizioni e le sue eccellenze, con la sua capacità di raccontarsi e di reinventarsi.
In un mondo che corre veloce, la Rai resta un faro di continuità e di identità. E Napoli, con il suo Centro di Produzione, ne è testimonianza viva: un luogo dove televisione e cultura si intrecciano, dando vita a storie che continueranno a segnare il futuro del nostro Paese.
