Un Position Paper di Marianna Scagliola chiede riforme immediate per garantire prove certe e protezione reale ai minori vittime di abusi.
Un Position Paper urgente, inviato oggi alla Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, porta la firma della scrittrice e Giornalista Pubblicista Marianna Scagliola. Forte dell’analisi contenuta nel suo vademecum Il Francese, Biancaneve e i settebello, con prefazione del Prof. Villa – luminare nel campo dei maltrattamenti e degli abusi sui minori – Scagliola propone due riforme radicali per colmare le lacune procedurali che ancora oggi espongono i bambini vittime di abusi al rischio di inattendibilità processuale e di vittimizzazione secondaria.
Un’urgenza che nasce dalle lacune del sistema
Il documento sottolinea come l’attuale sistema investigativo lasci ampi margini di discrezionalità, con conseguenze spesso drammatiche: testimonianze di minori ritenute inattendibili, difficoltà di accertamento dei reati e, soprattutto, un percorso giudiziario che rischia di trasformarsi in un ulteriore trauma per chi già ha subito violenza. La giornalista evidenzia che la mancanza di strumenti oggettivi e vincolanti mina la credibilità delle vittime e, di fatto, ostacola la giustizia. Da qui la necessità di un intervento legislativo immediato.
Prima proposta: Videoregistrazione obbligatoria e prova certa
La prima riforma invocata da Scagliola riguarda l’introduzione della videoregistrazione obbligatoria fin dalla primissima audizione del minore. Non solo: il Position Paper chiede l’installazione di sistemi video nei luoghi considerati “a rischio” – case-famiglia, asili nido, palestre, centri di aggregazione giovanile – non appena venga presentata una denuncia. Secondo l’autrice, la prova video rappresenta l’unico strumento in grado di garantire una documentazione certa e inoppugnabile, capace di superare l’eventuale inattendibilità della testimonianza. “È fondamentale che la videoregistrazione sia elevata a prova certa e non ripetibile,” afferma Scagliola. “Il sistema attuale, lasciando discrezionalità, favorisce l’inattendibilità della testimonianza e la vittimizzazione secondaria. La prova video deve essere garantita, non opzionale.”
Seconda proposta: Uffici di denuncia autonomi e personale ultra-specializzato
La seconda riforma proposta riguarda la creazione di Unità delle Forze dell’Ordine autonome e dedicate esclusivamente alla gestione dei reati di abuso su minori. Questi uffici dovrebbero essere composti da personale sottoposto a formazione psicologica e procedurale costante e certificata, così da assicurare un approccio sensibile e tecnicamente rigoroso sin dal primo contatto con la vittima. L’obiettivo è chiaro: evitare che la mancanza di competenze specifiche o di protocolli uniformi comprometta la qualità delle indagini e, di conseguenza, la possibilità di ottenere giustizia. Un approccio multidisciplinare e altamente specializzato, dunque, come garanzia di tutela reale.
Una battaglia per la dignità e la giustizia
Il Position Paper di Marianna Scagliola non è solo un documento tecnico, ma un atto di denuncia e di responsabilità civile. La scrittrice richiama l’attenzione sulla necessità di trasformare la tutela dei minori in un obbligo giuridico e morale, sottraendola alla discrezionalità e alle incertezze che ancora oggi caratterizzano il sistema. La frase chiave che emerge dal documento – “La tutela dei minori non può essere discrezionale: deve essere garantita, certa e inoppugnabile” – sintetizza la visione di una riforma che mette al centro la dignità dei bambini e la certezza della prova.
Un appello alla politica
Con questo intervento, Scagliola chiama in causa direttamente la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, sollecitando un impegno concreto e immediato. Le proposte avanzate non si limitano a suggerire miglioramenti procedurali, ma delineano un vero e proprio cambio di paradigma: dalla discrezionalità alla certezza, dall’approssimazione alla specializzazione. In un contesto in cui i minori vittime di abusi rischiano di essere doppiamente penalizzati – prima dalla violenza subita, poi dall’inefficacia del sistema giudiziario – l’urgenza di una riforma appare evidente e non più procrastinabile.
Conclusione
Il Position Paper di Marianna Scagliola rappresenta un passo importante verso una giustizia più equa e sensibile nei confronti dei minori. Le due proposte – videoregistrazione obbligatoria e creazione di uffici specializzati – mirano a garantire che la voce delle vittime non venga soffocata dall’inattendibilità o dalla mancanza di riscontri oggettivi. Se accolte, queste riforme potrebbero segnare una svolta decisiva nella lotta contro gli abusi sui minori, trasformando il dolore in un punto di partenza per una società più giusta e consapevole.
