L’Inter ha perso ieri sera a Madrid. Contro l’Atletico del Cholo Simeone è terminata 2-1 per gli spagnoli. Il focus de “La Gazzetta dello Sport” di oggi punta sulle certezze di Chivu diventate meno granitiche rispetto al recente passato.
Inter, i risultati non intaccano le possibilità di vittoria, ma…
L’Inter, con la sconfitta rimediata ieri, di certo non dice addio alla qualificazione diretta agli ottavi di Champions League. Le quattro sconfitte in campionato di sicuro non minano la possibilità di vittoria finale nel campionato. Eppure scrive Gazzetta: “Ma se le ultime due fragorose cadute in serie della squadra di Chivu non intaccano le classifiche tra Italia ed Europa, a essere state erose sono invece le certezze. Queste sono state faticosamente costruite nei mesi precedenti dall’allenatore romeno.”
Lautaro e Calhanoglu
Continua la Rosea: “I problemi sono assai più profondi di quanto potessimo pensare. Arrivano nel cuore di una squadra fragile nella testa, sprecona davanti e dotata di una strana capacità di farsi del male da sola dietro. In questo quadro generale, già di suo inquietante, si può zoomare facilmente anche sul particolare: ecco allora quei due leader, riconosciuti e riconoscibili, eppure sostituiti entrambi nelle ultime due partite dopo prove grigiastre. Lautaro e Calhanoglu, fuori di nuovo a capo chino al Metropolitano dopo aver vissuto la stessa scena a San Siro, rischiano di diventare la fotografia più amara del momento nerazzurro.”
Chivu non guarda in faccia a nessuno
Per la Gazzetta nessuno è intoccabile. “Chivu non ha certo messo in discussione in quanto tali i suoi leader, destinati comunque a ripartire dall’inizio, ma certifica un problema evidente nel loro due ruoli strategici: sia il capitano-centravanti che il totem del centrocampo sono, infatti, ben lontani dai propri standard. E pazienza se un tempo sarebbero rimasti in campo per tutto il match, indipendentemente dall’apporto alla causa: il tecnico romeno, a differenza del predecessore, non guarda in faccia nessuno al momento di sostituire qualcuno, mammasantissima compresi.”
Una situazione che parte dal derby
Continua la Rosea: “Per afferrare davvero il senso del segnale arrivato da Chivu con gli ultimi cambi del Metropolitano bisognerebbe tornare indietro di 96 ore, giusto alla notte del derby di domenica scorsa, quando il capitano era stato richiamato in panchina, a sorpresa, da Chivu: “Che c’è, non posso fare cambi?!?”, aveva risposto un po’ stizzito il tecnico romeno a precisa domanda, quasi a voler rivendicare il diritto a una decisione che in casa Inter è sempre piuttosto controversa. Non bastasse, quella stessa sera del derby, Calhanoglu ha generosamente partecipato al regalo per Pulisic, prima di sbagliare dal dischetto.”
