Inquadramento della condotta di truffa on line: tra lacune normative e interpretazioni estensive
Negli ultimi mesi la cronaca giudiziaria ha evidenziato un incremento significativo delle truffe realizzate mediante tecniche di voice cloning. Un uso della tecnologia che rende necessario un ammodernamento dell’intero sistema giuridico. Tali condotte, rese possibili da software capaci di riprodurre fedelmente timbro, inflessioni e caratteristiche fonetiche di una persona reale, pongono interrogativi giuridici complessi, in quanto si collocano tra frode informatica, sostituzione di persona e trattamento illecito di dati personali.
Profili di responsabilità civile in questo tipo di truffa: il ruolo dell’intermediario finanziario
Sul piano civilistico, il nodo principale verte sulla responsabilità delle banche in relazione alle operazioni disposte sotto influenza fraudolenta. La giurisprudenza più recente tende a configurare una responsabilità contrattuale ex art. 1218 c.c. dell’intermediario, qualora non dimostri di aver adottato misure idonee a prevenire o bloccare operazioni anomale.
Responsabilità per l’uso e la diffusione dei software di clonazione vocale
Un ulteriore profilo riguarda i soggetti che sviluppano e distribuiscono gli strumenti di voice cloning. Attualmente non esiste una disciplina specifica che imponga obblighi di tracciabilità, verifica dell’identità dell’utilizzatore o limiti d’uso. Alla luce dell’AI Act europeo, si prospetta una possibile qualificazione di tali sistemi come ad alto rischio.
L’esigenza di una normativa ad hoc per la tutela dell’identità digitale
Le frodi realizzate tramite identità sintetiche incidono sulla identità digitale della vittima, un bene giuridico ancora privo di riconoscimento unitario. Sarebbe opportuno introdurre una fattispecie specifica di alterazione o appropriazione dell’identità digitale, oltre a procedure accelerate per il congelamento dei fondi sottratti.
Conclusioni sulla nuova tipologia di truffa
Le tecnologie di clonazione vocale rappresentano una sfida ai paradigmi tradizionali della responsabilità. Il diritto è chiamato a riformulare i propri strumenti affinché la tutela dell’identità e del patrimonio digitale sia effettiva e adeguata alla natura mutevole delle minacce tecnologiche. Oggi difatti vivere senza tecnologie è lettaralmente impossibile e porrebbe l’utente disconnesso dal mondo che lo circonda. In particolare, da strumento di supporto è diventato un mezzo essenziale per poter vivere alla pari degli altri.
Come difendersi dalla truffa on line?
Oggi quindi, volente o nolente, bisogna imparare a difendersi, e bisogna preparare a questo soprattutto le categorie più deboli e meno pronte all’immersione nel mondo digitale. La maggior parte delle truffe telematiche è veicolata da telefonate, email ed SMS che hanno tutta l’aria di provenire da enti conosciuti e fonti affidabili, spesso grandi aziende, banche e perfino enti pubblici. La prima cosa da fare è verificare la provenienza delle comunicazioni. Poi è importante non agire istintivamente e prendersi tutto il tempo per verificare e chiedere supporto da persone più esperte.
Altri consigli utili…
Fondamentale poi è fare attenzione alla possibile truffa celata dietro proposte particolarmente vantaggiose o alle promesse di denaro o guadagni facili quali: offerte a prezzi stracciati, prestiti stranamente vantaggiosi e proposte sospette relative al trading online. Decisivo infine è verificare sempre il sito web ed analizzare prima i dati che ci vengono forniti. Buona norma sarebbe anche possedere dati informatici sensibili e personali sempre aggiornati e mai ripetitivi. Poche norme insomma per convivere in questo mondo parallelo, sfruttandone gli enormi vantaggi, ed evitando i mille rischi che nasconde.
