Fonte immagine: Istituto Bruno Leoni
La Manovra è passata anche al Senato. Lo scrive “Il Corriere della Sera” nell’edizione odierna. “Si è concluso ieri il primo atto della legge di Bilancio per il 2026 con l’approvazione in Senato. Questo dopo il voto di fiducia sul maxi-emendamento da 1 articolo e 973 commi presentato dal governo e approvato con 113 voti favorevoli (70 i contrari e 2 gli astenuti).”
Manovra, le parole di Giorgetti e Ciriani
Un iter sicuramente irto di ostacoli ed una Legge perfettibile. Ancora il Corriere: “«Tutto è bene ciò che finisce bene», ha commentato Giorgetti, ribadendo: «Sono convinto che sia una buona legge che conferma una traiettoria positiva per il Paese e per gli italiani. Andiamo avanti». Per il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani «alla fine quello che conta è il risultato: è prevalso sempre il senso delle istituzioni e la responsabilità di garantire un percorso il più possibile ordinato alla manovra», pur riconoscendo «i momenti complicati» e «l’iter complesso» del provvedimento da circa 22 miliardi di euro che è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 17 ottobre e solo dopo due riscritture (e oltre due mesi) è riuscito ad approdare al Senato.”
L’incidente in Commissione Bilancio
Il Corriere scrive, inoltre, che in Commissione Bilancio, quasi oltre il tempo massimo sono state stralciate 5 norme. “Tra queste quella sullo spoil-system delle Authority e quella che esonerava i datori di lavoro dal pagare gli arretrati non pagati ai lavoratori in caso di condanna: su queste due misure si era mosso anche il Quirinale. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha spiegato che «si è ritenuto di espungere queste 4-5 disposizioni, anche perla tenuta costituzionale del provvedimento, per non esporci a censure sul piano costituzionale». E le opposizioni hanno festeggiato dopo che per tutto lunedì compatte avevano chiesto il passo indietro sulla norma contro i lavoratori. «Disposizione inaccettabile, inserita di nascosto, questo modo di legiferare è sbagliato», ha detto Annamaria Furlan di Italia Viva.”
La reazione delle opposizioni
Non tutte allineate le opposizioni. Critiche da parte del Sindaco di Milano Beppe Sala. “La segretaria Pd Elly Schlein attacca la premier Meloni che «ha gettato la maschera, la sua incoerenza è ormai conclamata» e prevede: «Questa è una manovra che porta l’Italia in un vicolo cieco senza crescita». Per Stefano Patuanelli, M5S, «è l’ultimo atto di una resa ai mercati finanziari, contro l’economia reale in favore di un folle riarmo». Matteo Renzi, Iv, dice a Giorgetti: «Lei è l’emblema di questa legge di Bilancio mediocre». Ma Carlo Calenda, Azione, condivide «l’approccio prudente sui conti pubblici» del ministro dell’Economia e giudica positivi «la reintroduzione di Industria 4.0 e il finanziamento della Sanità: manca però una vera strategia su salari, giovani, donne, energia». Da Milano, il sindaco Beppe Sala lamenta il taglio di 15 milioni alla metropolitana M4: «Milano non è nel cuore del governo». Si riprende domenica: il governo porrà la fiducia e martedì 30 ci sarà il voto alla Camera.”
