Nebraska terra di nativi americani. Granaio della nazione a stelle e strisce. E terra d’origine di Marlon Brando. Nasce ad Omaha. Curiosamente stessa città natale di Warren Buffet, grande finanziere ed oracolo dell’economia Americana. A 21 anni dalla sua scomparsa, il ricordo delle sue interpretazioni è sempre vivo negli appassionati cinefili. Ci sono stati e ci sono grandi attori. Lui era l’ATTORE. Rigorosamente in maiuscolo. Perche’ maiuscoli sono stati i suoi ruoli. Perché era il più geniale, nonché talentuoso attore nella storia del cinema.
Bizzoso
Bizzoso, arrogante, primadonna, le grandi case cinematografiche lo hanno molto rispettato. Spesso tollerato. Ma quasi mai amato. Non potevano, però, fare a meno di lui. Perché, da solo, valeva il prezzo del biglietto, per andarlo a vedere. Due volte premio Oscar per “Fronte Del Porto” nel 1955 ed “Il Padrino” nel 1973. Regalò altri ruoli simbolo, come quello del Colonnello dei Marines, Walter Kurtz, nel film “Apocalipse Now” di Francis Ford Coppola. Gli ultimi venti minuti di quel film furono la testimonianza della sua grandezza. Già in sovrappeso chiese ed ottenne, dalla produzione, di essere inquadrato con toni sfumati scuri. Che ne amplificarono l’aura di semidio, che già la sua fama ed il prestigio, portava con sè.
Oscar
Per tale ruolo non conquistò l’Oscar, ma rimane uno dei ruoli più analizzati nella storia del cinema moderno. La sua personalità ingombrante gli creò non pochi problemi, anche nella sua vita privata. Risse coi fotografi invadenti, abuso di alcool, due figli morti. La sua vita da star e di personaggio mediatico non lo aiutò certo a trovare un equilibrio tra l’attore e l’uomo. Combatté, di contro, molte battaglie pubbliche per la difesa e la tutela del popolo nativo americano. Ed anche contro ogni forma di segregazione razziale. Soprattutto contro le persone di colore, partecipando alla famosa marcia di Washington, negli anni 60. Fu un agguerrito detrattore dell’Apartheid in Sudafrica, interpretando pro bono, a tale proposito, il ruolo di un Avvocato nel film “Un Arida Stagione Bianca”. Per il quale ricevette una candidatura all’ Oscar, come migliore attore non protagonista.
Orrore
Aneddoti infiniti. Di un divo che ha contraddistinto un epoca. Dove la sua popolarità ha raggiunto ogni angolo della terra. Stiamo ancora aspettando un altro Marlon. Ma i geni non sono replicabili. Abbiamo goduto del suo carisma e del suo talento. E di questo dovremmo esserne grati. Dimenticarlo sarebbe stato come, avrebbe detto lui, in “Apocalypse Now”, un grave “Orrore”.
A cura di Pier Paolo Porta
