Fonte foto: on. Ambrosi
L’IA entra nelle strategie nazionali per il Turismo: Ambrosi (FDI) sottolinea la necessità di governare i flussi con strumenti moderni, tutelando territori, lavoro e qualità dell’offerta.
Il Turismo italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, caratterizzata da nuovi modelli di fruizione, dalla crescita dell’extralberghiero e da un impatto sempre più significativo dei dati nella gestione dei flussi. In questo scenario, la deputata di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi sottolinea che la crescita del settore “non va subita né contrastata, ma governata con strumenti moderni, responsabili e coerenti con la tutela del lavoro, dei territori e della qualità dell’offerta”.
Il dibattito emerso in questi giorni, anche alla luce dei dati provenienti da aree ad alta vocazione turistica come il Trentino-Alto Adige, dimostra secondo Ambrosi che non si tratta di un fenomeno di overtourism generalizzato, ma di una trasformazione strutturale del comparto. “La risposta non può essere ideologica o emergenziale, ma strutturata e lungimirante”, afferma la deputata, evidenziando la necessità di politiche capaci di gestire qualità, sostenibilità e impatti territoriali.

L’intelligenza artificiale come leva strategica
In questo contesto, l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità decisiva. Ambrosi la definisce “uno strumento concreto per migliorare la gestione dei flussi, la programmazione stagionale, il revenue management e l’organizzazione del lavoro”, contribuendo a rafforzare la competitività delle imprese senza penalizzare operatori e territori.
L’Ordine del Giorno collegato alla legge di bilancio mira proprio a includere pienamente il comparto turistico nelle strategie nazionali sull’IA. Una scelta che, secondo Ambrosi, si inserisce “nell’impostazione seria e responsabile del Governo Meloni, orientata a sostenere innovazione e competitività nel rispetto dell’equilibrio dei conti pubblici”.
Formazione e territori laboratorio
Ambrosi richiama anche l’importanza della formazione: “L’innovazione deve essere accompagnata e guidata, affinché resti uno strumento al servizio dell’uomo e del lavoro”, in coerenza con la linea del Ministero del Turismo.
Il Trentino-Alto Adige e il Veneto, conclude la deputata, possono diventare “laboratori avanzati di buone pratiche replicabili a livello nazionale”, capaci di coniugare crescita economica, tutela del lavoro, sostenibilità e qualità della vita.
