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Il Governo italiano i prossimi 25 e 26 Giugno al vertice NATO confermeranno l’aumento per le spese globali della Difesa, non solo armi, al 2%. Lo hanno ribadito i ministri Crosetto, Tajani e Giorgetti. L’Alleanza Atlantica chiederà poi una spesa al 3,5% del PIL e l’Italia dovrà trovare 33 miliardi ricorrendo ai mercati.
Il Governo dovrà far fronte ad altre spese oltre alle armi
Tra le voci per le quali ci sarà un aumento di spesa le pensioni agli ex militari, l’aerospazio, la Guardia Costiera e la Protezione Civile. I conti dicono 42 miliardi da aggiungere ai 35 dell’ultima legge di bilancio per la Difesa nell’arco degli anni 2025 – 2039. Sarà impegnativo far fronte poi agli obiettivi annunciati dal Segretario Generale NATO Rutte. L’Italia dovrà innalzare la spesa fino al 3,5% del PIL cui va aggiunto un ulteriore 1,5% per la sicurezza cibernetica. Per l’Italia si tratterà di una spesa di 33 miliardi all’anno. E’ un salto notevole, anche se non immediato, per un Paese che deve far fronte al rientro dal deficit e dal debito accumulati soprattutto nel periodo pandemico.
Inevitabile il ricorso ai mercati
L’Italia dovrà trovare inevitabilmente risorse sui mercati dato che il Piano Strutturale di Bilancio previsto dalla nuova governance UE dice che ogni maggiore spesa prevista dai ministeri va bilanciata con tagli in altre voci equivalenti del loro bilancio. Forse qualche scappatoia ci potrebbe essere, ma comporterà lunghe negoziazioni con la Commissione Europea e per ora il Commissario all’economia Dombrovskis sembra contrario a concedere sconti all’Italia.
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