Chiesa: “Mondiale obbligatorio, siamo l’Italia”
Milan da Scudetto con Allegri, mai sentito Conte”
Federico Chiesa sogna i Mondiali. L’attaccante italiano del Liverpool, 27 anni ex Juventus e Fiorentina, ha dichiarato in un’intervista al Corriere dello Sport: “Oggi in Norvegia è dura, ma i nomi con contano più. Spalletti può dare molto alla squadra, non possiamo fallire l’obiettivo per la terza volta di seguito. Siamo l’Italia… Le attenzioni del ct mi hanno fatto piacere, quella maglia la rivoglio”.
“Le voci di mercato sul Napoli? Conte non l’ho mai sentito. Ho letto che mi hanno piazzato dappertutto, ma non ho avuto contatti diretti con nessuno. Giusto un messaggio di auguri di Allegri all’inizio. È un grande, oltre ad avermi cambiato posizione mi ha fatto capire la differenza che corre tra un allenatore di top club e uno di club medi. Carisma, gestione, sensibilità e tecniche che non si imparano a Coverciano, così gli rubo la battuta. Come lui sono Antonio, Ancelotti, Spalletti. Max è uno che ti dà tanto, col Milan punterà subito allo scudetto… A gennaio dello scorso anno eravamo convinti di potercela fare, il gruppo era solidissimo, entusiasta, tutti uniti. Male la seconda parte anche se ci siamo rifatti in Coppa Italia”.
Chiesa: “Mondiale obbligatorio, siamo l’Italia”
“Alla Juventus che Szczesny e Rabiot fossero fuori dal progetto lo sapevamo tutti. Le esclusioni di Fagioli e Danilo invece mi hanno stupito. Dani nello spogliatoio era il punto di riferimento, è juventino dentro, il suo taglio una scelta che non ho capito, né condiviso… Motta con me è stato chiaro: non mi servi, cercati una squadra. Gli ho detto che ero pronto a lottare, a mettermi alla prova perché volevo restare e dimostrare di essere ancora utile alla Juventus. Ma non c’è stato niente da fare. Va bene, è stata una sua scelta”.
“Firenze è casa. I miei ci abitano, io torno spessissimo, la maggior parte degli amici è fiorentina. Non mi vedono più nei posti che frequentavo quando giocavo a Firenze, ma ho un legame fortissimo con la città”.
“Le scelte si accettano da professionista e si va avanti. Nei primi mesi le difficoltà non sono mancate, se pensi che sono arrivato a Liverpool il 26 agosto e mi sono ritrovato catapultato su un altro pianeta, con altri compagni, senza essermi allenato con loro, ma con un preparatore, zero amichevoli, nulla… E, se ricordi, in autunno il Liverpool andava il triplo degli altri, un’intensità pazzesca”.
“Salah? Il Pallone d’oro o uno dei candidati al premio. A sinistra c’erano Luis Diaz e Gakpo. Slot mi ha fatto giocare anche da nove. È stato Allegri a cambiarmi posizione, suggerendo di muovermi da seconda punta per segnare di più, e i miei gol li ho fatti… Questa esperienza è stata importante, formativa, mi devi credere. Avendo studiato alla scuola inglese non ho incontrato problemi con la lingua, mi è piaciuto un sacco misurarmi con una cultura diversa, idee diverse, anche calcistiche”.
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