Arthur Melo è diventato un vero e proprio “macigno” economico per la Juventus, un’eredità pesante di operazioni di mercato passate. Arrivato nel 2020 dal Barcellona in uno scambio con Pjanic valutato 72 milioni di euro (più 10 di bonus), il centrocampista brasiliano ha generato una plusvalenza immediata, ma il suo costo a lungo termine continua a gravare sui conti bianconeri.
Nonostante le sue uniche apparizioni con la maglia della Juve si limitino alle foto di rito nei giorni del raduno estivo, Arthur pesa ancora notevolmente a bilancio. Inizialmente voluto da Sarri (che però fu esonerato poco dopo), il brasiliano è finito ai margini con Pirlo e Allegri, tra infortuni e prestazioni deludenti, rimanendo “prigioniero” del suo ingaggio elevato.
Dopo un prestito al Liverpool nel 2022 (costato alla Juve 4,5 milioni per il prestito e con il club inglese che copriva tutto l’ingaggio), interrotto da un infortunio, Arthur è tornato a Torino nel 2023. Ha rinnovato il contratto fino al 2027 riducendosi lo stipendio a 5 milioni netti per poi essere nuovamente ceduto in prestito alla Fiorentina (2 milioni di costo per la Juve, con metà ingaggio a carico). Anche qui, una buona partenza è stata seguita da un’uscita di scena.
I numerosi fallimenti di Arthur
A luglio 2024, un nuovo ritorno alla Continassa, un altro periodo fuori rosa, e un ulteriore prestito al Girona (700.000 euro, con partecipazione Juve all’ingaggio e ulteriore decurtazione dello stipendio). Purtroppo, anche a Girona le sue prestazioni non hanno convinto per un acquisto a titolo definitivo.
Giovedì prossimo, Arthur si presenterà nuovamente alla Continassa per il raduno, con il peso di un contratto da quasi 5 milioni lordi che spaventa le pretendenti e una quota di ammortamento a bilancio di circa 11 milioni. Tra costo d’acquisto e stipendi lordi, il brasiliano è costato alla Juventus quasi 100 milioni di euro, una cifra esorbitante per un giocatore che da tre anni si limita a qualche foto.
