Fonte foto: on. Ambrosi
Lago di Garda: armonizzare regole per equità e sviluppo

Proseguono i lavori della deputata di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi: questa volta al centro dell’attenzione c’è il Lago di Garda, una meraviglia naturale e cuore pulsante del turismo italiano. Tuttavia, il Lago di Garda è oggi oggetto di un’interrogazione parlamentare dell’on. Ambrosi, che ne critica la gestione disomogenea, in particolare sul versante veneto.
Tre Regioni, tre regolamenti
Con affacci su tre diverse amministrazioni regionali, il Garda è soggetto a una molteplicità di normative che riguardano il demanio idrico, le concessioni per boe, pontili, attracchi e l’uso delle acque.
La gestione frammentata penalizza gli operatori del turismo, soprattutto sulla sponda veronese, priva di adeguate strutture di approdo.
Una sponda in difficoltà
La situazione è aggravata dall’applicazione estensiva della direttiva Bolkestein, che ostacola investimenti privati anche in assenza di reale scarsità di risorse.
L’on. Ambrosi sottolinea come questa disparità normativa stia favorendo lo spostamento del traffico turistico e nautico verso la sponda bresciana, più attrezzata, generando concorrenza sleale e uno squilibrio economico sempre più tangibile.
Le parole dell’onorevole sono chiare: “Il Lago di Garda è una delle gemme più preziose d’Europa… Ma senza pontili pubblici, punti di attracco, scivoli accessibili e una gestione armonizzata, la sponda veronese perde competitività”.
Un lago accessibile a tutti
L’interrogazione parlamentare chiede al Governo di affrontare con urgenza queste problematiche. Tra le proposte avanzate: l’istituzione di un tavolo tecnico interregionale e interministeriale che coinvolga Protezione civile, Turismo, Infrastrutture, Regioni e Comuni; la creazione di un quadro normativo armonizzato e flessibile, con concessioni temporanee e strumenti che favoriscano anche i piccoli operatori locali; il potenziamento della navigazione interna; e l’adozione di infrastrutture accessibili anche per persone con disabilità.
Trasparenza e sviluppo condiviso
Altro punto centrale dell’interrogazione riguarda la mancanza di dati comparati tra le concessioni attive lungo le tre sponde del lago. Senza informazioni aggiornate e condivise, diventa difficile pianificare interventi equi e sostenibili. Inoltre, si chiede un maggiore coinvolgimento di ENIT e Assonautica Italiana per promuovere una visione turistica integrata, che valorizzi il Garda come destinazione internazionale.
Una visione unitaria
Ambrosi conclude con un appello forte: “Non stiamo parlando solo di turismo ma di equità tra i territori… Il Lago di Garda non deve essere un campo di battaglia tra Regioni, ma un esempio di eccellenza italiana nel mondo”. La sua battaglia parlamentare mira non solo a tutelare il settore economico locale, ma a ridisegnare il futuro del lago come risorsa nazionale gestita con lungimiranza, inclusività e rispetto ambientale.
La sfida del futuro
L’interrogazione non si limita a evidenziare problemi: propone soluzioni concrete per rendere il Lago di Garda un modello di cooperazione istituzionale, sviluppo territoriale e valorizzazione turistica. La speranza è che il Governo raccolga il messaggio, dando risposta non solo alle istituzioni ma ai tanti operatori e cittadini che vivono quotidianamente del Lago.

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