
Fonte immagine: mondobalneare.com
Roma il 31 Maggio ha ospitato una manifestazione nazionale contro il Decreto Sicurezza, organizzata dalla rete “A Pieno Regime“. Hanno partecipato sindacati, associazioni e movimenti politici, tra cui Cgil, Arci, Potere al Popolo, studenti di Osa e Cambiare Rotta, oltre a esponenti di Pd, Avs e M5s. ‘Alziamo la testa contro lo Stato di paura‘. Questa era la frase dello striscione-manifesto dietro al quale in migliaia hanno sfilato per le strade del centro. ‘Manganelli fallimento di Stato‘. E ancora: ‘Se loro fanno il fascismo, noi faremo la resistenza‘, alcuni degli slogan scanditi dal corteo. Partito da piazza Vittorio Emanuele II alle 14:30, ha raggiunto piazzale Ostiense, percorrendo via Merulana, via Labicana e viale Giotto. I manifestanti hanno protestato contro il decreto, ritenuto restrittivo per le libertà di espressione e assemblea, con slogan contro il governo Meloni e bandiere, incluse quelle palestinesi.
Roma, i numeri del corteo
Gli organizzatori hanno stimato circa 150.000 partecipanti, mentre la Questura di Roma ha calcolato in meno di 10.000 le presenze. La Questura aveva predisposto un imponente dispositivo di sicurezza, con strade chiuse e agenti in tenuta antisommossa, anche in risposta ai disordini del 26 maggio in via del Tritone. Non si sono verificati scontri significativi, ma le forze dell’ordine hanno identificato 40 persone durante il corteo. Intorno alle 16:30, una trentina di individui, perlopiù studenti di istituti superiori della capitale, hanno subito controlli: gli agenti hanno trovato indumenti neri e fumogeni negli zaini. Altre dieci persone sono state identificate e allontanate lungo via XX Settembre, mentre sembravano dirigersi verso il Ministero dell’Economia. Qualche momento di agitazione quando una bandiera della X Mas è stata esposta all’angolo di via Labicana, al passaggio del corteo. Dai manifestanti sono partiti cori e il grido: “Siamo tutti antifascisti“. L’autore della provocazione è stato poi identificato.
Il Decreto Sicurezza
Il Decreto Sicurezza, al centro della protesta, introduce norme più severe su ordine pubblico e gestione delle manifestazioni. Esso ha suscitato critiche per il presunto impatto sui diritti civili. La manifestazione, nonostante i controlli, si è svolta in modo prevalentemente pacifico, senza incidenti di rilievo, evidenziando un momento di forte mobilitazione politica. La protesta ha anche toccato temi come il diritto al dissenso e le politiche migratorie, in un contesto di vivace opposizione al governo. Alcuni gruppi pensano al boicottaggio della tappa romana del Giro d’Italia. Contro la partecipazione della squadra israeliana, circa 200 manifestanti appartenenti ai gruppi studenteschi di Osa e Cambiare Rotta, con Usb e i movimenti per l’abitare. Questi si sono fermati con le tende in piazza Numa Pompilio, staccandosi dal corteo, con l’intenzione di effettuare un accampamento per tutta la notte e compiere l’azione di boicottaggio