
Terry Bollea si è spento all’età di 71 anni: se ne va una leggenda del ring, un’icona culturale che ha ispirato generazioni tra muscoli, bandane e un cuore grande quanto il suo carisma.
È morto Hulk Hogan – Una notizia che scuote il mondo
Il mondo si è svegliato ieri con una notizia che ha fatto tremare il cuore di milioni di fan: Hulk Hogan è morto. Il decesso è avvenuto nella mattina del 24 luglio 2025, intorno alle 11:17, nella sua casa di Clearwater, Florida, a causa di un arresto cardiaco. I soccorsi hanno tentato di rianimarlo per oltre mezz’ora, ma ogni sforzo si è rivelato inutile. Non sono stati riscontrati segni di attività sospette. La notizia è stata confermata ufficialmente dalla famiglia, dalla WWE e dalle autorità locali. Aveva 71 anni. Non era solo un lottatore: era il simbolo di un’epoca, un’icona che ha trascinato il wrestling fuori dalle palestre e dentro la cultura pop mondiale.
Hulkamania- La leggenda di un eroe moderno
Nato Terry Gene Bollea a Augusta, Georgia, Hulk Hogan ha trasformato sé stesso in un mito. Con il suo fisico imponente, i baffi biondi e la voce roca, ha incarnato l’eroe americano per milioni di giovani cresciuti negli anni ’80 e ’90. Il suo urlo “Whatcha gonna do when Hulkamania runs wild on you?!” è entrato nella storia dello sport e dell’intrattenimento. Ha affrontato sul ring leggende come André the Giant, Ultimate Warrior e Ric Flair, e ha trascinato la WWF (oggi WWE) verso la globalizzazione e il successo planetario.
Oltre il ring – Un simbolo di riscatto e umanità
Non era solo un corpo scolpito e una gimmick da supereroe. Hulk Hogan ha rappresentato il valore della resilienza e della determinazione. Anche fuori dal ring, la sua figura è rimasta familiare: apparizioni al cinema, programmi TV, beneficenza, cadute e rinascite. Ha affrontato pubblicamente scandali, problemi familiari e difficoltà di salute, ma è sempre tornato in piedi, alzando il braccio verso il cielo, come dopo ogni vittoria. Il suo messaggio? “Dite le vostre preghiere, mangiate le vostre vitamine e credete in voi stessi“.
L’impatto eterno – Il padre spirituale del wrestling moderno
Senza Hulk Hogan, il wrestling non sarebbe ciò che è oggi. Ha aperto le porte a una generazione di performer e ha costruito un ponte tra sport e intrattenimento. Dwayne “The Rock” Johnson, John Cena, e persino atleti di oggi come Roman Reigns hanno più volte riconosciuto quanto Hogan sia stato un punto di riferimento. Le sue apparizioni nei videogiochi, nei cartoni, nei film: un’eredità culturale che trascende i confini del ring.
L’ultimo saluto dell’eroe
I fan di tutto il mondo si sono riversati sui social con un’ondata di commozione. La WWE ha annunciato una cerimonia commemorativa in diretta mondiale. Lo ricordano con lacrime agli occhi ex colleghi, avversari storici, attori di Hollywood e persino leader politici. Un uomo che ha dato tanto, che ha sbagliato e ha chiesto scusa, che ha lottato fino alla fine con lo spirito che lo ha sempre contraddistinto. “Brother, we’ll miss you”.
Reazioni globali – L’abbraccio del mondo a un’icona
Subito dopo l’annuncio, il mondo dello sport e dello spettacolo si è stretto nel cordoglio.
Ric Flair, storico amico e rivale, ha scritto sui social:
“Hulk non era solo mio fratello sul ring, ma anche nella vita. Non dimenticherò mai i momenti condivisi. Riposa in pace, Campione”.
John Cena ha reso omaggio con un gesto silenzioso ma potente: ha condiviso su Instagram una foto storica di Hulk Hogan in azione, probabilmente durante WrestleMania III, contro André the Giant.
Dana White, presidente della UFC, lo ha definito:
“Una leggenda che ha reso il wrestling un fenomeno mondiale.”
Anche Donald Trump ha espresso cordoglio, definendolo “un patriota, un campione, un amico”.
In ogni angolo del web, da Tokyo a Rio, da New York a Johannesburg, migliaia di fan indossano oggi la bandana gialla in suo onore. Perché Hulk Hogan non era solo una star: era un linguaggio comune, una fede laica in una forza più grande, fatta di coraggio, teatralità e cuore.
Cosa ci lascia davvero Hulk Hogan
Ci lascia la voce roca che urlava “Let me tell you something, brother!“, ci lascia il gesto della mano all’orecchio per sentire il boato del pubblico, ci lascia l’idea che anche un uomo possa diventare leggenda, che ogni caduta possa essere seguita da un ritorno sul ring. E ci lascia la forza di crederci ancora, perché finché c’è qualcuno che grida “Hulkamania lives on!“, Terry Bollea continuerà a vivere in ogni cuore.
Il silenzio dopo il boato
Ora che le luci dell’arena si sono spente, ora che il ring è vuoto e il pubblico tace, resta un silenzio denso, quasi sacro. Un silenzio che racconta molto più di mille cori. Perché Hulk Hogan non era solo un wrestler, era una promessa fatta a ogni bambino che credeva negli eroi, un grido di battaglia che spezzava la noia dei pomeriggi e infiammava i cuori. Il suo passo deciso, il dito puntato al cielo, la bandana gialla intrisa di sudore e sogni: tutto questo ora diventa leggenda. E anche se il corpo si è arreso, la sua voce continua a risuonare in quelle frasi semplici, quasi infantili, ma capaci di cambiare una giornata:
“Train, say your prayers, eat your vitamins… and believe in yourself.“
In un tempo in cui tutto sembra correre, Terry Bollea ha camminato lento ma inarrestabile, portando con sé la fierezza di chi cade e si rialza, di chi perde per vincere meglio, di chi trasforma un destino qualunque in un’epopea da raccontare. Oggi, milioni di fan non piangono solo un uomo, ma una parte della loro infanzia, della loro speranza, della loro fede ingenua nel bene che alla fine trionfa. Piangono perché sanno che nessuno salirà più su quel ring con lo stesso cuore. E allora, che tu sia sotto i riflettori o tra le nuvole, che tu stia ancora ascoltando i cori o riposando finalmente in pace…
Grazie, Hulk.
Per averci fatto credere che ogni giorno fosse una battaglia da vincere. E che bastasse un urlo, una corsa, un gesto…per sentirsi invincibili.
“Whatcha gonna do… when the world remembers you forever?”.
Un’assenza che si fa presenza
Caro Hulk, amico di tante avventure, ti salutiamo con questo epitaffio immaginario:
Terry “Hulk Hogan” Bollea
1953 – 2025
“Qui riposa un uomo che ha lottato non solo sul ring,
ma anche per i sogni di chi non sapeva ancora di poter vincere.
Campione nei muscoli, immortale nel cuore.”
Brother, the ring is yours forever..
E se potessimo scegliere un’immagine da custodire sulla tua tomba, sarebbe questa: una fotografia in bianco e nero. Tu, in piedi, di spalle, in mezzo al ring vuoto. Il palazzetto immerso nell’oscurità. Un solo riflettore che illumina la tua figura imponente. La bandana gialla. Il mantello rosso che ondeggia. Il braccio alzato verso il cielo. Davanti a te, il vuoto del futuro. Dietro di te, l’eco di un’intera generazione che grida ancora una volta il tuo nome. E in basso, una scritta semplice:
“L’ultima entrata. L’ultima ovazione. Hulkamania è per sempre.”