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Il costo dell’affitto di un’abitazione in media assorbe il 43,7% della retribuzione netta di un operaio ma a Milano sfiora il 65%. In città come Firenze, Roma e Bologna supera il 50%. Questo emerge da una analisi realizzata dall’Area studi e ricerche di Cna sui dati dell’Agenzia delle Entrate. L’analisi rivelerebbe che soltanto a Torino (37,8%) e Napoli (34,4%) – tra i grandi capoluoghi – l’incidenza dell’affitto è inferiore alle media nazionale.
Affitto e mobilità interna
I dati, secondo l’associazione, contribuiscono a spiegare la difficoltà per molte imprese di trovare lavoratori. Il caro-affitti, infatti, ostacola la mobilità interna. Negli ultimi anni il fenomeno é cresciuto a causa di un aumento medio dei canoni liberi del 19,5% a fronte di un incremento delle retribuzioni nette del 14%. “Una politica sulla casa aiuterebbe a ridurre lo squilibrio tra la distribuzione territoriale delle assunzioni previste dalle imprese (intorno a 5,5 milioni l’anno) e livelli di disoccupazione – sostengono alla Cna – fermo restando la criticità della carenza di competenze”. In pochi anni la quota di assunzioni di difficile reperimento è salita dal 21,5% del 2017 a oltre il 50% dello scorso anno.
Saturazione del mercato del lavoro
Un terzo delle province italiane mostra una elevata saturazione del mercato del lavoro. Il primato va a Bolzano dove i lavoratori occupabili sono soltanto il 7,4% delle assunzioni programmate. A Belluno il 9,9%, tra le grandi città Bologna al 15,9%, Milano 18,8%. “Calmierare gli affitti di mercato, quindi, favorirebbe la mobilità interna”, sostiene la Cna dopo l’annuncio del Piano Casa voluto dal governo.
Incidenza canone al 30% del reddito
In 36 province italiane l’incidenza del canone supera il 30% del reddito netto di un operaio. Soltanto a Taranto, Alessandria, Isernia, Vibo Valentia e Caltanissetta è inferiore al 20%. Potenza la città con l’incidenza più bassa, pari al 17% del reddito netto. Tra i capoluoghi a maggior saturazione del mercato del lavoro soltanto a Belluno, Trento, Biella e Gorizia l’incidenza dell’affitto è inferiore al 25% del reddito disponibile.