Atalanta, perché Gasperini alla fine può restare
Decisione in pochi giorni
Atalanta e Gasperini una storia infinita
Una chiacchierata tranquilla tra i Percassi e il tecnico nerazzurro Gian Piero Gasperini, per capire quando potersi incontrare davvero alla tavola rotonda che deciderà il futuro del club. Perchè dalla permanenza o dalla partenza del Gasp cambieranno anche le scelte sul mercato e questa è una decisione che andrà quindi presa in fretta. Sfruttando le due settimane guadagnate dalla Champions in cassaforte prima della fine del campionato: l’ad Luca Percassi l’ha detto, vuole decidere in fretta.
L’impressione, negli ultimi giorni, è che Gasperini possa rimanere a Bergamo. Conosce l’ambiente, la piazza gli vuole intitolare una statua, ha una quinta Champions da giocare, è supportato dal club e può costruire una squadra da primo posto. Il nodo però riguarda il rinnovo. Il suo contratto scade a giugno 2026 e quindi, come ribadito dallo stesso tecnico che ha messo i puntini sulle i (“Non ho mai detto che me ne vado, solo che non rinnovo, che sono due cose diverse”), potrebbe restare all’Atalanta soltanto un altro anno.
I Percassi però, che fanno della lungimiranza, della programmazione e dell’investimento in progetti a lungo termine la loro bandiera, preferirebbero non avere in panchina un tecnico con data di scadenza. Anche se questo dovesse essere l’ultimo tentativo per tentare l’impresa di vincere lo scudetto. Pagliuca e Percassi proveranno quindi a far cambiare idea a Gasperini, con l’obiettivo di firmare un rinnovo per un altro paio d’anni. In cambio, sono disposti a dare garanzie: provare con tutte le forze a trattenere sia Ederson che Lookman, come fatto con Koopmeiners la scorsa stagione, sicuramente ripartire dal capocannoniere della Serie A Retegui, cercare altri innesti big che coniughino altezza, prestanza fisica, esperienza e potenzialità nascoste.
Atalanta, perché Gasperini alla fine può restare
Se però obiettivi stagionali e di mercato non dovessero coincidere, sarà addio dopo nove anni. Il primo candidato a subentrargli, per mantenere la stessa linea gasperiniana, è Palladino, blindato però una settimana fa dalla Fiorentina, che ha scelto di esercitare l’opzione del prolungamento del contratto allungandolo al 2027. Sono nate col tempo poi altre due suggestioni. La prima riguarda un altro suo allievo, Thiago Motta, per iniziare un nuovo ciclo con un nuovo stile di gioco e quindi indire una vera e propria rivoluzione. La seconda è più una suggestione: Sarri, che aveva speso parole al miele settimane fa per la realtà bergamasca, ma che ora è conteso dal Milan, pronto a presentargli un biennale

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