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Enzo Bucchioni, giornalista e scrittore, è intervenuto a 1 Football Club su 1 Station Radio. Queste le sue parole:
Oggi i contratti sono diventati lunghissimi, allo stesso tempo sembrano rappresentare un’arma a doppio taglio, sia per i club che per i calciatori. In passato c’era un motivo economico per stipulare accordi a lungo termine, ma oggi questo modello sembra portare più problemi che vantaggi. È d’accordo?
“Ma sì, perché con le dinamiche che ci sono oggi un giocatore non lo blocchi più: se vuole andare via, va via. Abbiamo mille esempi davanti, l’ultimo è quello di Osimhen. L’anno scorso era successo con Koopmeiners. Queste situazioni, in teoria, dovrebbero tutelare il club a lungo termine, ma in realtà bisogna sempre rimettersi a una nuova contrattazione. Servono informazione, intelligenza e la giusta strategia, anche da parte delle società. Ieri sembrava che Percassi, con le sue dichiarazioni, volesse inserirsi nella vicenda Lookman, ma assolutamente no: era solo una mossa di facciata per dire ‘il cartellino è nostro, decidiamo noi’, per far passare il messaggio che l’Atalanta non è un supermercato”.
Valore di Kvaratskhelia: 75 milioni di euro, pagati in più rate, non le sembrano pochi in un’estate di follie? Ha parlato anche di Lookman. Secondo Lei andrà davvero all’Inter o si può riaprire la pista Napoli?
“Penso che andrà all’Inter, perché c’è troppa intesa tra le due società. Lo hanno detto chiaramente Percassi e Marotta: ‘siamo società amiche’. Quindi è una schermaglia, ballano cinque milioni, ma non è una distanza incolmabile, considerando le cifre di cui parliamo. Lookman è un ottimo giocatore, ha segnato 15 gol e fatto 4-5 assist, incide. Però ha il limite di non fare fase difensiva, e in un sistema come quello di Conte questo pesa. Si è parlato tanto di Ndoye proprio perché fa le due fasi. Lookman invece spacca le partite in certe situazioni, è un giocatore unico per caratteristiche, ma non so se il Napoli abbia bisogno proprio di uno con il suo profilo, o se cerchi un esterno più disciplinato tatticamente, più equilibrato”.
A proposito, la incalzo su questo punto. Lei conosce bene Conte e sa che è un tecnico esigente. Quando si investono oltre 20 milioni per un portiere come Milinkovic-Savic, a cui viene fatto un contratto quinquennale, mentre Meret – che ha vinto con il Napoli – riceve solo un biennale, dobbiamo interpretare questa scelta come un investimento sul futuro?
“Sì, assolutamente. Questa è una scelta ponderata, fatta attorno a un concetto preciso. Milinkovic-Savic è ancora giovane per essere un portiere, è nel pieno della maturità e ha ancora margini di miglioramento. Può diventare il titolare del futuro. A me, lo dico con sincerità, all’inizio non piaceva molto. Ma è migliorato tantissimo”.
Conclude Bucchioni

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