Un carabiniere è stato ucciso all’alba a colpi di arma da fuoco nella zona industriale di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, lungo la strada che porta verso Grottaglie. Era l’ultimo giorno di lavoro per Carlo Legrottaglie, 59 anni, originario di Ostuni. Il militare, che sarebbe andato in pensione tra poche settimane, era intervenuto con la sua pattuglia dopo la segnalazione di una rapina a un distributore di carburanti. Prima è scattato l’inseguimento in auto e poi a piedi, con il carabiniere che ha cercato di raggiungere uno dei malviventi in fuga. Un rapinatore gli ha sparato, uccidendolo. Dopo una ricerca durata qualche ora, i due responsabili sono stati rintracciati e fermati da polizia e carabinieri dopo un conflitto a fuoco. Uno di loro è morto per le gravi ferite riportate. Legrottaglie lascia la moglie e due figlie.
L’allarme per una rapina
La pattuglia di Legrottaglie era accorsa dopo l’allarme lanciato per una rapina a un impianto di carburanti alla periferia di Francavilla Fontana. I due carabinieri erano a bordo della gazzella quando hanno intercettato l’auto dei rapinatori. Alla vista dei militari, i malviventi si sono dati alla fuga e i carabinieri li hanno inseguiti. Le due auto si sono speronate più volte nella campagna circostante, finché si sono dovute fermare. I rapinatori sono scesi dall’auto e dopo aver ucciso il carabiniere si sono dati alla fuga a piedi.
L’inseguimento e lo scontro a fuoco fra carabiniere e rapinatori
Legrottaglie ha inseguito a piedi uno dei criminali, che gli ha sparato contro uccidendolo. Il carabiniere sarebbe andato in licenza dal 13 giugno e, a luglio, in pensione. Il suo collega è sotto shock.
Catturati i responsabili
È subito scattata la caccia ai rapinatori, con l’ausilio anche di un elicottero che ha sorvolato la zona. I malviventi, entrambi 59enni e originari di Carosino (Taranto), sono stati catturati dopo qualche ora. Uno dei due è morto per le gravi ferite riportate. L’altro, Michele Mastropietro, è stato arrestato. Aveva numerosi precedenti, tra cui l’assalto a un furgone portavalori avvenuto il 2 maggio 2013 nei pressi di Monteiasi. La salma del brigadiere ucciso è stata portata via.
Colleghi e amici del carabiniere “distrutti dal dolore”
Sul luogo della tragedia sono giunti, oltre ai colleghi del brigadiere capo, anche alcune persone che lo conoscevano. Tutti sono apparsi visibilmente commossi e “distrutti dal dolore”. L’auto usata dai rapinatori era stata rubata a Locorotondo, in provincia di Bari.
Il sindacato dei carabinieri: “Dolore immenso”
Ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia il sindacato dei carabinieri: “L’Arma perde un servitore dello Stato e l’Italia perde un cittadino coraggioso che ha pagato con la vita il proprio impegno per la sicurezza di tutti. Non è il momento della polemica, né della strumentalizzazione. È un momento di lutto e raccoglimento per tutta la famiglia dell’Arma”.
Le forze dell’ordine ultimo baluardo della giustizia
L’episodio tristissimo che ha coinvolto il carabiniere prossimo alla pensione è al contempo assurdo e sconvolgente. Poche ore e sarebbe andato in permesso, pochi giorni ed avrebbe goduto della meritata pensione dopo anni a rischiare la vita per difendere gli altri e vigilare sulla giustizia. Viviamo purtroppo un’epoca dove il rischio è sempre dietro l’angolo soprattutto per questi baluardi della legalità che ogni giorno rischiano la propria vita in un contesto di disagio sociale sempre più dilagante, ormai fuori controllo. I carabinieri, una volta rispettati e lodati, oggi sempre più spesso devono lasciare il passo a qualunquismi ignobili che generano sfiducia e dissacrano il suo ruolo storico nel nostro Paese.
Il carabiniere oggi, come ogni esponente delle Forze dell’Ordine deve essere più tutelato
Oggi questi eroi semplici sono sottopagati, umiliati e, spesso, non protetti sia dall’Autorità, a cui fanno riferimento, ma soprattutto dall’opinione pubblica, sempre più veicolata politicamente, che li bersaglia di sospetti, accuse che non si fermano neanche al cospetto della morte. Dovremmo allora insegnare ai giovani, in ogni contesto sociale, che le forze dell’ordine stanno dalla nostra parte e che dobbiamo avere rispetto verso chi, per pochi euro, dona la vita per il prossimo. Legalità, giustizia, amor patrio, valori sperduti nell’epoca moderna che vanno riscoperti, rinvigoriti, fatti propri.

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