
Otto mesi di trattative segrete, sette tavoli negoziali e una clamorosa inversione di rotta: la guerra tra UEFA e Superlega potrebbe essere arrivata alla fine. Secondo quanto rivelato da Mundo Deportivo, UEFA, A22 (la società promotrice della Superlega) e i rappresentanti di club storici come Real Madrid e Barcellona avrebbero lavorato sottotraccia per trovare un compromesso che trasformi l’attuale Champions League in un torneo più spettacolare e sostenibile.
Le relazioni tra le parti sarebbero oggi molto più distese, una conseguenza diretta della sentenza favorevole della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul caso Superlega, emessa nel dicembre 2024. Da allora, l’obiettivo comune è stato quello di evitare lo scontro frontale del 2021 e inaugurare un nuovo capitolo per il calcio europeo, con una potenziale entrata in vigore del nuovo format nel 2027, in concomitanza con la prossima fase di commercializzazione dei diritti TV.
Le Due Chiavi del Compromesso: UNIFY e Formato Evoluto
A22 avrebbe presentato a Nyon una proposta definitiva incentrata su due pilastri:
- UNIFY – La Piattaforma Globale: La creazione di una piattaforma di trasmissione globale e gratuita per le partite. L’idea è quella di distribuire la Champions League con un modello freemium: una versione base gratuita sostenuta dalla pubblicità geolocalizzata e un’opzione Premium senza inserzioni e con servizi aggiuntivi.
- Un Nuovo Formato a Due Livelli: Pur mantenendo il nome “Champions League”, il formato subirebbe una modifica significativa per aumentare l’attrattiva e l’equilibrio. I 36 club qualificati sarebbero divisi in due gruppi distinti:
- Gruppo A (Elite): Le squadre classificate dal 1° al 18° posto nel ranking UEFA si sfiderebbero in otto partite, garantendo scontri di alto livello fin dalla prima fase.
- Gruppo B (Equilibrio): Le squadre dal 19° al 36° posto si affronterebbero in otto partite, in un girone più equilibrato.
Questa struttura mirerebbe a innalzare il livello competitivo sin dall’inizio, pur mantenendo aperte le opportunità. Le prime otto del Gruppo A accederebbero direttamente agli ottavi, mentre le altre 16 squadre (provenienti da entrambi i gruppi) disputerebbero un turno preliminare, con una clausola interessante: la 9ª classificata del Gruppo A sfiderebbe la squadra con il punteggio più basso del Gruppo B.
Le trattative, come confermato dal presidente del Barcellona Joan Laporta, si sono concentrate su governance, diritti di trasmissione e formato. L’obiettivo è chiaro: trovare una soluzione condivisa per un futuro calcistico in cui non ci sia più spazio per i conflitti.