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La Cina concorda una tregua con l’Europa sulle terre rare. Ne scrive Il Mattino nell’edizione odierna. “Sulla scia del patto Trump-Xi, l’altro ieri a Bruxelles i negoziatori europei e cinesi si sono messi d’accordo su una «tregua»: Pechino sospende per un anno le restrizioni annunciate a ottobre su terre rare e microchip. La riapertura – per quanto parziale, temporanea e ancora da definire in tutti i suoi aspetti – concede respiro a un’industria europea che dipende in modo critico da questi materiali: quasi il 46,3% delle importazioni Ue di terre rare arriva dalla Cina e, per alcuni tipi di magneti e per gli «heavy rare earths», la dipendenza arriva al perentorio 100%”
La Cina sospenderà i controlli sulle esportazioni
Così il Commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic. «La Cina ha confermato che la sospensione dei controlli sulle esportazioni di ottobre si applica all’Ue. Entrambe le parti hanno ribadito l’impegno a proseguire il dialogo per migliorare l’attuazione delle politiche di controllo delle esportazioni». Ciò viene visto come «un passo responsabile e appropriato nel contesto della garanzia di flussi commerciali globali stabili in un’area di fondamentale importanza».
Se non una pace, un cessate il fuoco
La Commissione europea ha commentato con soddisfazione i risultati del dialogo. Le parti «hanno inoltre discusso delle modalità per mantenere la stabilità della catena di approvvigionamento per le terre rare e si sono impegnate a intensificare la collaborazione sulle misure di agevolazione delle licenze, comprese le licenze generali. Entrambe le parti hanno convenuto sull’utilità del dialogo, riconoscendo l’importanza di mantenere una buona comunicazione in materia di controlli sulle esportazioni».
La questione Nexperia
Nel pacchetto della tregua rientra anche la decisione di Pechino di allentare il divieto di esportazione verso l’Europa di componenti Nexperia. Questo è un gesto distensivo subito salutato con favore dalla Germania, leader della costruzione automobilistica in Europa. Fornitore mondiale di componenti elettronici, Nexperia è al centro di un braccio di ferro tra la Cina e i Paesi Bassi, che fa temere ai costruttori europei, né più né meno un totale arresto della produzione. Con sede in Olanda, l’azienda è stata rilevata nel 2018 da una società cinese. A fine settembre, invocando ragioni di sicurezza nazionale, il governo olandese ha di fatto ripreso il controllo di Nexperia. Pechino aveva allora vietato le riesportazioni dei prodotti dell’azienda dalla Cina verso l’Europa.
