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Con te Napoli chiarisce la sua natura apolitica e sostiene l’azionariato popolare come strumento di partecipazione dei tifosi.
Il Comitato Con te Napoli ha diffuso ieri un comunicato stampa che non lascia spazio a interpretazioni: la sua attività è e resta apolitica. Una puntualizzazione necessaria, dopo che alcune immagini circolate sui social e sui media avevano mostrato il presidente Luigi Iacquinta e altri membri del direttivo accanto a rappresentanti istituzionali. Fotografie di circostanza, maturate in contesti pubblici e formali, che qualcuno aveva letto come segni di vicinanza politica.
Neutralità come condizione di credibilità
Il testo, firmato dal vicepresidente Mario Stanzione, ribadisce con fermezza che il Comitato dialoga con tutte le forze politiche senza distinzione di schieramento, ma solo per perseguire le proprie finalità statutarie e di interesse collettivo. Un chiarimento che appare quasi inevitabile in un tempo in cui l’immagine rischia di essere strumentalizzata e dove la linea tra rappresentanza istituzionale e endorsement politico può sembrare sottile.
Un progetto che guarda oltre i colori
La cronaca ci consegna dunque un episodio che va oltre la semplice precisazione. Con te Napoli si colloca infatti in un percorso più ampio: quello dell’azionariato popolare nelle società sportive, un disegno di legge già approvato dalla Camera e ora in esame al Senato. È qui che la vicenda assume un respiro nazionale, perché il Comitato non si limita a difendere la passione dei tifosi partenopei, ma sostiene un modello di partecipazione democratica che potrebbe cambiare il volto del calcio italiano.
La passione come azione civica
Da cronista, ma anche da osservatrice, trovo significativo che il Comitato insista sulla neutralità politica. Non è un dettaglio di forma, ma una condizione di sostanza: solo così può mantenere credibilità e restare fedele alla sua missione. In un Paese dove il calcio è spesso intrecciato con dinamiche di potere, l’idea che i tifosi possano diventare protagonisti attraverso strumenti giuridici appare quasi rivoluzionaria.
Il comunicato parla di inclusione, trasparenza e legalità. Parole che, se prese sul serio, restituiscono dignità al ruolo del tifoso, troppo spesso relegato a spettatore passivo. Con l’azionariato popolare, invece, il tifoso diventa parte integrante della società sportiva, custode di valori che vanno oltre il risultato sul campo.
Napoli e il Sud come laboratorio
Riflettendo su questo, mi colpisce la capacità di Con te Napoli di trasformare la passione in azione civica. Non si tratta solo di amore per la squadra, ma di un impegno che guarda al territorio, alle infrastrutture, al futuro del Sud. In un contesto spesso segnato da carenze e disattenzioni istituzionali, il progetto diventa occasione di riscatto. Lo sport, in questa visione, non è solo spettacolo ma anche motore di sviluppo sociale ed economico.
Un messaggio di chiarezza
Il comunicato del 27 febbraio 2025, in fondo, è un atto di chiarezza ma anche di responsabilità. Ogni diversa interpretazione che attribuisca al Comitato simpatie politiche è da considerarsi priva di fondamento. È un messaggio che vale per i tifosi, ma anche per chi osserva da fuori: la neutralità è la condizione necessaria per costruire fiducia.
Conclusione: una promessa
Ecco perché l’esperienza di Con te Napoli può essere letta come un modello. Dimostra che il calcio può essere terreno di democrazia, che il tifo può trasformarsi in azione civica e che la passione, se ben incanalata, diventa forza collettiva. In un mondo sportivo sempre più globalizzato e distante dalle comunità locali, il Comitato offre un esempio concreto di come si possa restituire centralità ai tifosi.
Cronaca, dunque, ma anche riflessione: Con te Napoli non è solo un nome, è una promessa. Una promessa di inclusione, di legalità e di amore per lo sport che unisce.
