
Fonte immagine: Gazeta Express
A Copenaghen sono giunti i Ministri degli Esteri dei Paesi membri dell’Unione Europea. Sul tavolo, inevitabilmente, le due principali guerre che stanno sconvolgendo le opinioni pubbliche mondiali. I ministri hanno discusso infatti delle guerre tra Israele ed Hamas e del conflitto tra Russia ed Ucraina, quest’ultimo geograficamente molto più vicino ai Paesi rappresentati.
Copenaghen e la richiesta di sanzioni per Israele ed Hamas
I ministri degli Esteri dell’UE arrivano a Copenaghen per discutere l’adozione di sanzioni contro Israele e Hamas per la guerra a Gaza. La discussione verte anche sulla sospensione dell’accordo commerciale UE-Israele, secondo un documento visionato dall’AFP. Il padrone di casa, il ministro danese Lokke Rasmussen, dice “a Gaza stiamo assistendo alla più catastrofica delle catastrofi umanitarie. Da tempo sosteniamo che Israele debba cambiare rotta, e faremo del nostro meglio per trovare un terreno comune. Non credo di rivelare un segreto dicendo che tra i 27 Paesi d’Europa ci sono delle sfumature. La nostra posizione è che ora dobbiamo trasformare le parole in azione”.
La posizione dell’Ungheria
“Oggi, alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue, dovremo affrontare uno tsunami di sostegno alla guerra. Più soldi e armi per l’Ucraina, adesione forzata all’Ue, avvio di un’operazione militare… un’enorme pressione per abbandonare la nostra posizione a favore della pace. Non sosterremo alcuna decisione contraria ai nostri interessi o che ritardi la pace”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó.