Dipendenze giovanili: una sfida urgente che chiama ascolto, verità e responsabilità
Le dipendenze non iniziano con una sostanza. Iniziano con un vuoto. Con una crepa emotiva: alienazione, solitudine, insicurezza — spesso invisibili agli occhi degli adulti, ma brucianti dentro. È in quel varco che la droga si insinua, travestita da scorciatoia, da tregua temporanea dalla realtà.
In questo scenario, la politica ha un dovere doppio: ascoltare e prevenire. Perché il primo passo non è alzare il dito e dire “no alla droga”, ma abbassare lo sguardo e chiedersi: perché tanti giovani le dicono di sì?
Le dipendenze non sono un tema da relegare ai margini del dibattito politico. Sono una ferita viva nel tessuto sociale. L’on. Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia, ha scelto di affrontare questa sfida con fermezza, chiarezza e passione civile.
“Non esistono droghe leggere o pesanti. Esistono solo droghe. Tutte fanno male. Tutte creano dipendenza. Tutte tolgono libertà e rubano il futuro dei nostri giovani.”
Con parole dirette e senza ambiguità, Ambrosi denuncia l’ipocrisia culturale che per anni ha banalizzato l’uso di certe sostanze. È proprio da quella leggerezza apparente — da quelle prime canne “tra amici” — che si apre il varco verso l’abisso. E lì, sostiene, è il momento di intervenire.
Prevenzione, controllo, sostegno
L’impegno politico si traduce in azioni concrete: il governo Meloni ha avviato un percorso chiaro, fatto di contrasto allo spaccio, rafforzamento dei controlli, sostegno ai SerD e collaborazione attiva con scuole e famiglie. Un sistema che non mira a colpevolizzare, ma a proteggere e prevenire.
La libertà vera
“La libertà non si conquista fuggendo dalla realtà. La libertà si costruisce scegliendo di vivere, pienamente. Senza droghe.”
Ambrosi lancia un messaggio forte e inclusivo: il futuro dei nostri giovani dipende da una società che abbia il coraggio di dire la verità. Con rispetto, ma senza sconti.
La vera sfida non è solo combattere la droga, ma riconoscere il dolore che la precede. Serve uno sguardo umano, non ideologico. Solo così si potrà costruire una società che non abbandona, ma accompagna. Una politica che ascolta, protegge e libera.

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