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Nel 2023 l’economia non osservata è cresciuta del 7,5%: lavoro nero, sottodichiarazione e attività illegali valgono il 10,2% del Pil secondo l’ultimo rapporto ISTAT.
Lavoro nero, sottodichiarazione, attività illegali: l’Italia convive con un’economia sommersa che vale il 10,2% del Pil. E cresce.
Nel cuore dell’economia italiana pulsa una zona grigia che sfugge alle statistiche ufficiali, ma incide profondamente sulla vita quotidiana, sul lavoro e sulla giustizia fiscale. Secondo l’ultimo rapporto ISTAT, l’“economia non osservata” ha raggiunto nel 2023 la cifra record di 217,5 miliardi di euro, pari al 10,2% del Pil nazionale. Un aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente, che impone una riflessione urgente.
Due volti del sommerso: legale e illegale
L’economia non osservata si divide in due grandi categorie:
- Sommerso legale: include attività regolari che occultano parte dei ricavi o delle ore lavorative. Bar, ristoranti, negozi, artigiani, servizi alla persona e cantieri generano 197,6 miliardi di euro, in crescita di 14,9 miliardi.
- Economia illegale: comprende traffico di droga, prostituzione e contrabbando, con un valore aggiunto di 19,9 miliardi, stabile rispetto al 2022.
La crescita del sommerso, dunque, non è trainata dalla criminalità organizzata, ma da comportamenti elusivi all’interno dell’economia “normale”.
Dove si annida il sommerso: settori più esposti
Ecco la distribuzione del sommerso nei principali comparti economici:
| Settore | Incidenza del sommerso sul valore aggiunto |
|---|---|
| Altri servizi alle persone | 32,4% |
| Commercio, trasporti, alloggio, ristorazione | 18,8% |
| Costruzioni | 16,5% |
| Servizi professionali | 10,0% |
| Produzione beni alimentari e di consumo | 7,1% |
Fonti: Elaborazione su dati ISTAT 2023
Lavoro nero: il cuore del problema
Il lavoro irregolare rappresenta la componente più dinamica del sommerso, con una crescita dell’11,3% in un solo anno. I settori più colpiti:
- Altri servizi alle persone: 19,7% di lavoro nero
- Agricoltura: 14,9%, con forte incidenza del caporalato
- Commercio e ristorazione: 6,4%
- Costruzioni: 6,2%
Nei comparti più strutturati, come sanità, istruzione e industria, l’incidenza scende sotto il 4%.
Sottodichiarazione: il volto invisibile dell’evasione
La sottodichiarazione – ovvero l’occultamento deliberato di ricavi da parte delle imprese – incide per 12,2% negli “altri servizi alle persone” e per 11,1% nel commercio e ristorazione. Anche le costruzioni (10,3%) e i servizi professionali (10%) mostrano vulnerabilità. Il valore aggiunto da sottodichiarazione è cresciuto del 6,6% rispetto al 2022.
Economia illegale: 20 miliardi fuori dalla legge
Nel 2023, le attività illegali hanno generato:
- Traffico di stupefacenti: 15,3 miliardi
- Prostituzione: 4,1 miliardi di valore aggiunto, 4,8 miliardi di consumi
- Contrabbando di tabacco: 0,5 miliardi
- Indotto illegale (trasporti e magazzinaggio): 1,4 miliardi
Una sfida politica e culturale
Questi dati non sono solo numeri: sono il riflesso di un sistema che tollera l’irregolarità come prassi, che scarica il peso fiscale su chi resta nel perimetro della legalità. L’economia non osservata è una ferita aperta nel tessuto produttivo e sociale del Paese.
Serve una nuova alleanza tra istituzioni, cittadini e imprese per riportare alla luce ciò che oggi resta nell’ombra. Perché ogni euro evaso è un euro sottratto alla scuola, alla sanità, alla cultura. E ogni contratto irregolare è un diritto negato.
