Fonte immagine: Comune di Chianciano Terme
Le elezioni regionali da poco concluse in Valle d’Aosta e nelle Marche ci mostrano nitidamente la situazione politico-elettorale in Italia e quella che potrebbe essere la sua possibile evoluzione. Sono indubbiamente due territori molto diversi per storia, cultura e assetto istituzionale. L’esito politico tuttavia li accomuna. Le due aree vedono il rafforzamento del centrodestra e la difficoltà della sinistra, nonostante gli sforzi di coalizione.
Elezioni regionali, un test per le forze politiche del Paese
In Valle d’Aosta, l’Union Valdôtaine si conferma primo partito con il 31,8%, seguita dal centrodestra (FdI, FI, Lega) al 29,9%. Il Partito Democratico non va oltre l’8%. Alleanza Verdi Sinistra raccoglie un modesto 6,3%. Nessuno schieramento ha raggiunto il 42% necessario per il premio di maggioranza, aprendo la strada a trattative complesse. Il centrodestra cresce, ma non abbastanza per entrare in giunta. Gli autonomisti e la sinistra potrebbero riconfermare una maggioranza di governo, seppur con un PD indebolito e marginale. Nelle Marche, il presidente uscente Francesco Acquaroli (FdI) è stato rieletto con il 52,1%, battendo Matteo Ricci, candidato del campo largo (PD, M5S, AVS), fermo al 44,6%. Fratelli d’Italia risulta il primo partito con il 27,8%, superando il PD, che si attesta attorno al 26%. Il Movimento 5 Stelle e AVS restano marginali. Il dato più allarmante per la sinistra è la bassa affluenza, scesa al 50%. Ciò potrebbe denotare una forte disillusione per il cosiddetto campo progressista.
Il commento di Elly Schlein
Elly Schlein ha commentato: “Sapevamo che non sarebbe stato facile”. La sua leadership non è in discussione, ma il risultato delle regionali evidenzia una crisi di proposta politica. Il “campo largo” non ha evidentemente convinto. E’ indubbio che il campo largo fatichi a intercettare i bisogni concreti dei cittadini. Senza temi comuni forti ed identitari rischia di non apparire assolutamente un’alternativa di governo valida.
Il quadro dopo le regionali
I risultati regionali in Valle d’Aosta e nelle Marche visti in chiave nazionale vedrebbero la seguente situazione se si votasse domani:
Fratelli d’Italia: 28–30%
Partito Democratico: 19–21%
Movimento 5 Stelle: 10–12%
Forza Italia: 8–9%
Lega: 7–8%
Alleanza Verdi Sinistra: 4–5%
Azione / Italia Viva: 3–4%
Altri (Autonomisti, civiche): 5–6%
In sintesi
Il centrodestra unito si attesterebbe attorno al 43–45%, mentre il centrosinistra, anche allargato, non supererebbe il 35–37%. E’ una forbice larghissima e non facilmente restringibile. La situazione conferma da un lato la tenuta del governo Meloni, dall’altra la necessità per la sinistra di un profondo ripensamento strategico. Per Elly Schlein ed alleati urge chiarezza nei temi, possibilmente quelli vicini ai cittadini, ed eliminare qualsiasi ambiguità sugli stessi e su quelli più generali come la politica estera.

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