Fonte foto: Giusi Princi
Erasmus+ come strumento di inclusione sociale e cittadinanza attiva nei territori più fragili d’Europa
In un momento cruciale per il futuro delle politiche giovanili europee, l’europarlamentare calabrese Giusi Princi ha incontrato oggi a Strasburgo la vicepresidente della Commissione europea, Roxana Minzatu, per discutere il ruolo strategico del programma Erasmus+ nella costruzione di una cittadinanza attiva e inclusiva. Un incontro che ha visto protagonista non solo la Calabria, ma l’intera rete delle associazioni giovanili europee, portate all’attenzione delle istituzioni comunitarie come infrastrutture democratiche fondamentali.
Erasmus+ oltre la mobilità: un ponte verso l’inclusione
L’on. Princi ha sottolineato come Erasmus+ non debba essere considerato soltanto un programma di mobilità per studenti universitari, ma un vero e proprio strumento di trasformazione sociale. “Le nostre associazioni sono laboratori di democrazia che intercettano chi resta invisibile, dai NEET ai giovani che abbandonano la scuola”, ha dichiarato sui social, evidenziando il ruolo cruciale che le realtà associative svolgono nei territori più fragili.
Questa visione amplia il significato di Erasmus+, trasformandolo in un veicolo di cittadinanza vissuta, capace di raggiungere chi è ai margini del sistema educativo e sociale. In particolare, Princi ha chiesto alla Commissaria Minzatu di riconoscere formalmente le associazioni giovanili come infrastrutture democratiche essenziali, capaci di tradurre le opportunità europee in esperienze concrete di partecipazione e crescita.
La Calabria come modello europeo
L’incontro di Strasburgo ha anche rappresentato un’occasione per valorizzare il modello calabrese di inclusione giovanile. Giusi Princi, già vicepresidente della Regione Calabria, ha portato all’attenzione europea le buone pratiche sviluppate nel territorio, dove le associazioni giovanili hanno saputo costruire reti di supporto per i giovani più vulnerabili. In questo contesto, Erasmus+ diventa uno strumento per rafforzare il capitale umano e sociale, promuovendo competenze, mobilità, e senso di appartenenza europea.
Una voce per i giovani invisibili
Il messaggio lanciato da Princi è chiaro: l’Europa deve investire di più nelle politiche giovanili, riconoscendo il ruolo delle associazioni come attori chiave nella costruzione di una democrazia partecipata. “Ho chiesto alla Commissaria di riconoscere le associazioni giovanili come infrastruttura democratica essenziale”, ha ribadito, sottolineando come queste realtà siano spesso le uniche capaci di intercettare i bisogni dei giovani esclusi dai percorsi tradizionali.
In un’epoca in cui la disaffezione politica e sociale cresce tra le nuove generazioni, il rafforzamento di Erasmus+ come strumento di inclusione può rappresentare una risposta concreta. Non si tratta solo di offrire esperienze all’estero, ma di costruire percorsi di empowerment che partano dai territori e si traducano in cittadinanza attiva.
Verso un Erasmus+ più inclusivo e territoriale
L’incontro tra Princi e Minzatu apre la strada a una possibile evoluzione del programma Erasmus+, che potrebbe includere nuove linee di finanziamento dedicate alle associazioni giovanili e ai progetti di inclusione sociale. Un Erasmus+ che non si limita alla mobilità accademica, ma che diventa strumento di coesione, partecipazione e sviluppo locale.
In conclusione, la giornata di oggi a Strasburgo segna un passo importante verso una visione più ampia e inclusiva del programma Erasmus+. Grazie all’impegno dell’on. Giusi Princi, la voce dei giovani calabresi e delle associazioni europee è arrivata nel cuore delle istituzioni comunitarie, con la speranza che l’Europa sappia ascoltare e agire. Perché Erasmus+ non è solo un programma: è un’opportunità di cambiamento.
