“La famiglia del bosco”, ormai è nota con questo nome la vicenda della famiglia che viveva in provincia di Chieti. Si tratta della coppia di origine straniera, a cui un provvedimento del Tribunale ha sottratto i tre figli per trasferirli in una casa famiglia. Il loro legale ha rimesso il mandato.
Famiglia del bosco, l’avvocato rimette il mandato
L’avvocato della famiglia del bosco, Giovanni Angelucci, ha deciso di rimettere il suo mandato. Il legale ritiene ci siano ‘troppe pressanti ingerenze esterne’. ‘Purtroppo – scrive in una nota -, ieri sera dopo attenta riflessione ho deciso, non senza difficoltà, di rinunciare al mandato difensivo a suo tempo conferitomi dai coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. Mi sono visto costretto ad una simile scelta estrema, che è l’ultima che un professionista serio vorrebbe adottare. Negli ultimi giorni i miei assistiti hanno ricevuto troppe pressanti ingerenze esterne che hanno incrinato la fiducia posta alla base del rapporto professionale che lega avvocato e cliente”.
Hanno rifiutato casa e progetto
“Hanno rifiutato casa e progetto”, “Contrari anche a lavori gratuiti offerti da ditta del posto”
La decisione dell’avvocato Giovanni Angelucci di rimettere il mandato difensivo della ‘famiglia del bosco’ sarebbe maturata in seguito agli ennesimi rifiuti da parte dei coniugi alle proposte suggerite dal legale.
“Ieri avrei dovuto incontrarlo nuovamente nel pomeriggio per eseguire insieme il sopralluogo di un’abitazione distante pochi chilometri dalla loro, messa a disposizione a titolo gratuito da un imprenditore nel campo della ristorazione di Ortona originario di Palmoli. Tale soluzione si aggiungeva a quella proposta dal sindaco Masciulli. Tuttavia – scrive l’avvocato -, nessuna delle due ipotesi pare andasse bene ai coniugi Trevallion-Birmingham, tanto che nessun incontro vi è stato nella giornata di ieri”.
Nathan non voleva firmare il progetto di ristrutturazione
“A ciò si aggiunga – sottolinea l’avvocato – che sempre nella giornata di ieri avrei dovuto raccogliere anche un’altra firma da Nathan per procedere con il deposito presso il genio civile del progetto di ristrutturazione straordinaria dell’immobile, ma per quanto riferitomi dagli interessati simili lavori sarebbero stati per loro troppo invasivi ed impattanti, sicché hanno ritenuto di non firmare né acconsentire al deposito del progetto già predisposto dal tecnico di fiducia. Peraltro, sempre nella mattinata di ieri un geometra del posto che si era messo in contatto con il sottoscritto avvocato, si è recato presso la ‘casa del bosco’ insieme ad un rappresentante della ditta Ssap San Salvo Appalti Spa disposta ad eseguire i lavori di ristrutturazione a sue cure e spese: tuttavia pare che pure questa offerta sia stata respinta dal signor Trevallion”.
La mamma un anno fa scappò a Bologna con figli
Un anno fa Catherine Birmingham, la mamma dei tre bambini, lasciò l’abitazione e fuggì a Bologna facendo perdere le tracce a investigatori e servizi sociali che stavano cercando di intervenire sul caso. A riportare la notizia è il quotidiano il Centro. La decisione della donna era maturata per il timore che gli assistenti sociali potessero intervenire sulla famiglia e allontanare i figli, così come poi successo proprio in questi giorni.
Sulla vicenda venne aperto anche un fascicolo giudiziario che racconta, passo passo, la fuga della donna con i bambini. L’unico ad essere rimasto nel casolare di Palmoli era stato Nathan, il papà, che comunque copriva la moglie dando false informazioni agli investigatori.
In un caso disse che la donna era tornata in Inghilterra insieme con i figli mentre lui era rimasto per “risolvere la situazione”. A metà novembre era stata Catherine a mettersi in contatto con i carabinieri, dicendo che non avrebbe “rivelato assolutamente la posizione” a causa della “minaccia che ci portino via i nostri figli”. A questa mail ne seguirono altre, fino a quando, ad inizio dicembre, un avvocato consiglia alla famiglia di “non nascondersi alle istituzioni”. Solo il giorno di Natale Catherine si fa di nuovo viva, questa volta con una mail alla polizia in cui svela l’indirizzo esatto dove si trova insieme con i figli: Valsamoggia, Bologna. Così la donna torna in Abruzzo, nel casolare tra i boschi, con la speranza, vana, che il procedimento dei servizi sociali venisse accantonato.
Insulti e minacce contro il Tribunale
Insulti e minacce hanno travolto ieri il Tribunale dei minorenni dell’Aquila e la sua presidente Cecilia Angrisano ‘colpevoli’ di aver allontanato tre bambini dalla loro famiglia. La magistrata è messa all’indice sul web con tanto di telefono e indirizzo per rintracciarla. Dalla casa famiglia dove sono stati trasferiti arrivano le parole dei tre bimbi che chiedono quando potranno tornare a casa. Il 6 dicembre a Roma sit in di solidarietà davanti alla sede del ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità.
Il Ministero dell’Istruzione: espletato l’obbligo scolastico
“Al Ministero risulta regolarmente espletato l’obbligo scolastico attraverso l’educazione domiciliare legittimata dalla Costituzione e dalle leggi vigenti e tramite l’appoggio ad una scuola autorizzata. La conferma è arrivata dal dirigente scolastico dell’istituto scolastico di riferimento per il tramite dell’ufficio scolastico regionale”. Così il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
