
Fondazione Jdentità Bianconera Contro Chiné: “Doppia Velocità Contro la Juventus, Vogliamo Risposte”
Una mossa forte, destinata a scuotere il mondo della giustizia sportiva italiana. La Fondazione Jdentità Bianconera, mossa dalla pressione dei suoi soci, ha deciso di querelare e denunciare il dott. Chiné. Gli avvocati Michele Patrisso e Massimo Durante, a capo della Fondazione, vanno subito al nocciolo della questione: “L’obiettivo è capire esattamente il ragionamento fatto dal dott. Chiné, nel perseguire così pervicacemente la Juventus e andando, a dire del querelante, col freno a mano tirato con le altre”.
La Denuncia: Perché la Juventus è Sempre Sotto la Lente?
La querela, presentata da un iscritto, Michele Durante (padre di Massimo), mira a smuovere una “montagna” e ottenere risposte che, dopo decine di esposti da parte della Fondazione, non sono mai arrivate. La critica principale riguarda la presunta “doppia velocità” di esecuzione della giustizia sportiva: una rapidità e implacabilità nei confronti della Juventus, e una lentezza ingiustificata verso altre squadre. Un esempio citato è il caso Osimhen, per il quale Chiné aveva dichiarato di poter riaprire il processo solo con l’arrivo di documenti specifici, nonostante, a detta degli avvocati, le prove fossero già presenti e la querela sia stata presentata prima dello “scoop di Repubblica” sui messaggi tra i dirigenti.
Gli avvocati Patrisso e Durante chiedono un atteggiamento garantista verso tutte le società e pretendono la parità di trattamento, ribadendo che la giustizia sportiva, come dichiarato anche da Gravina, debba essere veloce e non soggetta a lungaggini.
La Battaglia per la Riforma e il Futuro della Giustizia Sportiva
La scelta del 93enne Michele Durante come firmatario della denuncia, lungi dall’essere un “rischio calcolato”, rappresenta “la volontà di milioni di tifosi, desiderosi di comprendere i motivi di questo silenzio”. La Fondazione si fa portavoce di un malcontento che va oltre la tifoseria juventina, come dimostrano le dichiarazioni di Berruto, che ha più volte portato all’attenzione del Parlamento la necessità di una profonda riforma della giustizia sportiva. “È sotto gli occhi di tutti come la giustizia sportiva venga utilizzata contro il nemico di turno”, affermano gli avvocati, indicando Andrea Agnelli come il “nemico di turno” tre anni fa.
La Fondazione Jdentità Bianconera, nata per dare unione ai supporters e tutelare i loro diritti, non ha scopo di lucro e utilizza tutte le risorse per gli esposti, convinta che la Procura abbia l’obbligo di indagare e che un’eventuale archiviazione sarà seguita da opposizione e richiesta di un’udienza pubblica.
Il Prossimo Step: La Revoca dello Scudetto all’Inter
Il prossimo step della Fondazione è ambizioso e dirompente: “Chiederemo alla Federazione di revocare lo scudetto all’Inter nel 2005-2006”, annunciano Patrisso e Durante. Questo perché, alla luce di “ogni singolo elemento” emerso, lo scudetto non può andare all’Inter, o, in alternativa, non deve essere assegnato a nessuno, considerando che la Corte di Cassazione ha stabilito che la classifica finale non è stata alterata.
La Fondazione Jdentità Bianconera si sente necessaria in un contesto dove “la Juventus non si difende mai”. Il loro obiettivo è collaborare con il club per difendere i diritti dei tifosi, colmando il vuoto lasciato dalla mancanza di azioni in questo senso. La loro battaglia è per un sistema di giustizia sportiva non “asimmetrico”, ma “anacronistico”, che non può essere governato da regole del Novecento in un’industria che muove miliardi. Fino a quando questo sistema non cambierà, i tifosi bianconeri, e non solo, rimarranno “sotto la lente di ingrandimento”.