
Foto: Un Sogno Italiano
La Francia, nella giornata di Giovedì, ha convocato l’ambasciatrice italiana Emanuela D’Alessandro per discutere di alcune dichiarazioni definite “inaccettabili” del ministro dei Trasporti Matteo Salvini contro il presidente francese Emmanuel Macron.
Francia, le parole del ministro dei Trasporti italiano
Mercoledì, nel corso di un evento a Milano, un giornalista aveva chiesto a Salvini cosa pensasse della proposta dell’invio di soldati in Ucraina per proteggerla da un eventuale futuro attacco da parte della Russia, una volta che si dovesse raggiungere un accordo di pace tra i due paesi. La risposta del ministro è stata la seguente: «A Milano si direbbe “Taches al tram” (attaccati al tram, ndr). Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina».
La reazione francese
L’agenzia di stampa francese AFP ha scritto che all’ambasciatrice è stato ricordato che le dichiarazioni di Salvini vanno «contro il clima di fiducia e le relazioni storiche tra i nostri due paesi, ma anche contro i recenti sviluppi bilaterali, che hanno evidenziato forti convergenze tra le due capitali, in particolare per quanto riguarda il sostegno incrollabile all’Ucraina». Il riferimento è in particolare alle operazioni diplomatiche che hanno portato all’incontro alla Casa Bianca. In quell’occasione Macron, la presidente del consiglio italiana Giorgia Meloni e altri leader europei hanno cercato di convincere Donald Trump ad allontanarsi dalle posizioni della Russia dopo l’incontro che aveva avuto con l’omologo russo Vladimir Putin a Ferragosto.
Salvini recidivo
Salvini non è nuovo a certi atteggiamenti. L’ultima volta (ma non la prima) in cui Salvini se l’era presa pubblicamente con Macron era stato il 7 marzo scorso, quando gli aveva dato del «matto» generando trambusto sia in Italia sia all’estero. I giornali francesi, di ogni orientamento, avevano messo in risalto le parole del leader della Lega, e anche allora il ministero degli Esteri francese aveva convocato D’Alessandro, per protestare formalmente.