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Milano si mobilita per la Global Sumud Flotilla: decine di migliaia in corteo da Porta Venezia
Global Sumud Flotilla Milano è la parola che oggi risuona tra le strade di Porta Venezia, dove decine di migliaia di persone si sono radunate per una manifestazione che unisce studenti, sindacati, famiglie e attivisti in difesa della causa palestinese. Il corteo, indetto dalla CGIL insieme ai sindacati di base, si snoda lungo viale Regina Giovanna, diretto verso Città Studi, con una diramazione prevista verso le tangenziali da piazza Leonardo Da Vinci.
In testa al corteo, lo spezzone sindacale guida una mobilitazione che ha coinvolto anche le scuole: gruppi di studenti arrivano in corteo dalle rispettive istituzioni scolastiche, portando con sé striscioni, slogan e una richiesta chiara di pace e giustizia. In piazza si vedono famiglie con bambini, segno di una partecipazione trasversale che supera le barriere generazionali.
Le parole del ministro Piantedosi: tra cautela e critica
In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso perplessità sull’efficacia dello sciopero generale come strumento di pacificazione:
“Sfugge anche a me l’utilità che questo sciopero generale possa avere come contributo alla pacificazione del Medio Oriente. Rischia di apparire una strumentalizzazione in chiave politica interna della tragedia in corso a Gaza.”
Piantedosi ha ribadito che il Governo italiano non ha responsabilità dirette nel conflitto arabo-israeliano, sottolineando invece l’impegno dell’Italia nell’accoglienza dei palestinesi. La mozione approvata in Parlamento, con l’astensione delle opposizioni, viene citata come prova dell’interesse istituzionale verso la pacificazione.
Sicurezza e convivenza civile: il ruolo della forza pubblica
Sul piano dell’ordine pubblico, il ministro ha richiamato alla “ponderazione equilibrata” da parte delle forze dell’ordine, ribadendo che la sicurezza dei cittadini e la libertà di manifestazione devono essere tutelate con fermezza ma senza repressione.
“Chi in buona fede scende in piazza per la pace non può abbandonarsi ad aggressioni e disordini. Viceversa, sarebbe evidente il disinteresse verso la tragedia di Gaza.”
Il riferimento è anche al corteo previsto per sabato a Roma, dove si auspica un comportamento rispettoso delle regole di convivenza civile.
Università e giovani: tra protagonismo e dissenso
Un passaggio significativo dell’intervista riguarda le mobilitazioni studentesche e le occupazioni universitarie. Piantedosi riconosce il valore del protagonismo giovanile, ma mette in dubbio l’efficacia del blocco delle lezioni come strumento di lotta:
“Mi pare dubbio che l’occupazione di luoghi deputati alla libera e critica formazione del pensiero possa essere utile a una nobile causa come la pace.”
Questa posizione ha già suscitato reazioni nel mondo accademico e tra gli studenti, molti dei quali vedono nell’occupazione un atto simbolico di solidarietà e di rottura con l’indifferenza istituzionale.
Una piazza che parla al mondo
La manifestazione di Milano per la Global Sumud Flotilla si inserisce in un contesto internazionale di mobilitazioni per la fine delle ostilità a Gaza e per il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese. In Italia, il dibattito si intreccia con le dinamiche interne, tra sindacati, governo e società civile.
La piazza di oggi non è solo un luogo fisico, ma uno spazio simbolico dove convergono istanze di pace, giustizia e partecipazione democratica. E mentre il corteo avanza, la parola chiave “Global Sumud Flotilla Milano” diventa il vessillo digitale di una mobilitazione che vuole farsi sentire oltre i confini.