
Ad Harvard non sono ammessi più studenti stranieri. Questo aveva stabilito nei giorni scorsi l’amministrazione Trump. Ieri una giudice federale ha bloccato temporaneamente lo stop imposto dall’amministrazione del tycoon, accogliendo la mozione presentata dall’ateneo dopo la decisione dell’Homeland Security.
Harvard, accolto il ricorso dell’università
La giudice Allison Burroghs ha subito accolto il ricorso dell’università, dopo l’annuncio di ieri del governo Usa che non consentiva di accogliere studenti stranieri nel campus. La giudice di Boston ha considerato valido l’argomento dell’università, secondo cui l’applicazione della misura di Trump potrebbe «provocare immediato e irrimediabile danno» all’ateneo. «All’amministrazione Trump è da questo momento impedito di attuare… la revoca della certificazione Sevp (Student and Exchange Visitor Program) della parte ricorrente» ha ordinato Burroughs.
Un quarto della popolazione studentesca è straniera
Nel ricorso presentato ieri, i legali di Harvard avevano anche affermato che la decisione dell’amministrazione di revocare all’università la partecipazione al programma per accogliere studenti stranieri è «una chiara rappresaglia» dopo il rifiuto a cedere alle «richieste ideologicamente motivate» del governo. «Con un colpo di penna, il governo ha cercato di cancellare un quarto della popolazione studentesca di Harvard» si legge nella causa intentata dall’ateneo. La stessa giudice, nominata da Barack Obama nel 2014, è anche titolare dell’altra causa che l’ateneo della Ivy League ha presentato contro l’amministrazione Trump, per contestare il congelamento di 2,6 miliardi di fondi federali. La giudice ha fissato per il 27 e il 29 maggio le prossime udienze per valutare nel merito il ricorso.