Foto: Sennigallia notizie
La Juventus, attraverso le ultime scelte tecniche, dimostra di avere una spasmodica voglia di tornare al vertice. Lo scrive Pier Paolo Porta che vede questa voglia come una necessità di tornare competitiva e quindi vincente. Di seguito quanto da lui scritto.
Juventus, Motta e Tudor come inizi di un nuovo percorso
Così Porta: “Il calcio Italiano ha bisogno di una Juve competitiva e la compagine bianconera ha assoluto bisogno di tornare al vertice. Lo scorso anno, ingaggiando Thiago Motta, aveva avviato una rivoluzione che nei fatti si era rivelata un fallimento. La società aveva chiamato Igor Tudor a far da nocchiero di una nave in mezzo a una tempesta consentendo alla Juventus di raggiungere l’obiettivo minimo 4 posto per accedere alla Champions. La stagione 2025 sembrava fosse iniziata col piede giusto, impreziosita dalla pirotecnica vittoria 4 a 3 contro l’Inter. Anziche’ l’inizio di un percorso virtuoso ,quella vittoria ha riaperto una fase tortuosa e complicata che già era stata vissuta nel recente passato.”
Le mosse della nuova dirigenza
Così il giornalista sulla scelta di Comolli: “La nuova dirigenza Bianconera, capeggiata da Damien Comolli, ha quindi deciso, per arginare la crisi di gioco e soprattutto risultati, di tornare all’antico. Ha affidato la guida tecnica della squadra a Luciano Spalletti, uomo e allenatore esperto e di successo in cerca di nuove affermazioni dopo l’addio al vetriolo da C.T della Nazionale Italiana.”
Le riflessioni di Porta
Continua il giornalista: “Non voglio in questa sede entrare nel merito della scelta, ma una riflessione va fatta su questo ennesimo cambiamento e mi pongo alcuni interrogativi. La società ha allontanato Mister Allegri prematuramente e con lui alcuni leader di comprovata esperienza come Danilo Rabiot e Szczesny? Probabilmente sì, ma non si può ormai porre rimedio. La speranza é che Mister Spalletti riesca a dare un’identità di gioco precisa. Deve stimolare alcuni giocatori nuovi che forse sin qui hanno subito il peso di essere alla Juventus, e di raggiungere l’obiettivo di essere competitiva su più fronti. Una sfida non semplice soprattutto in un periodo come questo dove non c’è un monarca assoluto del calcio Italiano e la programmazione diventa elemento indispensabile per la gestione societaria.”
Conclude Porta

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