Il nome di Damien Comolli è tornato prepotentemente in orbita Juventus. L’attuale presidente del Tolosa, manager stimato a livello europeo, potrebbe assumere presto un ruolo chiave nello staff bianconero, diventando amministratore delegato della società. Una mossa che avrebbe l’effetto di ridimensionare il potere di Cristiano Giuntoli, tecnico finora artefice (con alterne fortune) del progetto post-Allegri.
Ma chi è davvero Damien Comolli? E perché proprio lui?
Comolli un manager dal fiuto europeo
Francese, 54 anni, Comolli ha mosso i primi passi nel calcio come allenatore nel Monaco, per poi specializzarsi nel settore scouting. All’Arsenal ha individuato talenti come Kolo Touré e Clichy, mentre al Tottenham è stato tra i principali fautori dell’acquisto di Luka Modric. La sua carriera è proseguita al Liverpool, dove contribuì all’arrivo di Henderson e Luis Suarez. Dopo una parentesi al Fenerbahçe, è diventato presidente del Tolosa, club controllato da RedBird, lo stesso fondo proprietario del Milan.
Un anno fa fu vicino proprio ai rossoneri, ma il matrimonio con Gerry Cardinale saltò per divergenze progettuali.
La Juventus nel mirino di Comolli
L’interesse della Juve per Comolli non è casuale. Dopo una stagione a tratti deludente e chiusa con un’amara qualificazione in extremis alla Champions, il club vuole ricostruire con figure solide e internazionali. E se da una parte si ipotizza un ritorno di Antonio Conte nel 2025 (grazie alla mediazione di Chiellini), dall’altra si cerca un profilo dirigenziale che possa garantire una visione chiara e sostenibile del futuro.
Comolli criticò Agnelli e Paratici
A riaccendere i riflettori su Comolli è anche una vecchia intervista a Le Monde in cui criticava apertamente il modello Juventus dell’era Andrea Agnelli.
Parole forti, contro il sistema di plusvalenze e prestiti di massa:
“Non si tratta di trading, ma di speculazione finanziaria. 120 giocatori sotto contratto, quando in rosa ce ne sono 25? Nessuna correttezza verso le persone”.
Parole che all’epoca scossero l’ambiente, ma che oggi tornano attuali, viste le inchieste e le difficoltà gestionali emerse negli ultimi anni.
Commento finale
La Juventus è a un bivio: continuare nella linea attuale o rivoluzionare profondamente la propria struttura tecnica e manageriale. Comolli rappresenta una figura di spessore, con una visione più europea e meritocratica. Ma il suo arrivo segnerebbe la fine dell’esperimento Giuntoli e forse anche la chiusura definitiva dell’era post-Agnelli.
Con Conte sullo sfondo e Chiellini sempre più presente, la Juve prova a riscrivere il suo futuro.

3 thoughts on “Juventus, l’ipotesi Comolli scuote la dirigenza bianconera.”