Fonte foto: Viola Ardone
La Global Sumud Flotilla va avanti decisa sulla sua strada. Anche la delegazione italiana ha fatto sapere il suo motivato parere. Secondo la delegazione tutto ciò che si fa, si fa per Gaza.
Flotilla, anche la delegazione italiana decisa a continuare
Così la delegazione italiana della Global Sumud Flotilla: “Nonostante i sabotaggi la missione continua. L’attenzione deve essere rivolta a Gaza, dove solo all’alba di oggi sono state uccise altre 44 persone”.
“La delegazione italiana presente a bordo è composta da circa 50 persone – viene sottolineato – di cui circa 40 sono rimaste a bordo e le rimanenti hanno legittimamente deciso di tornare in Italia per proseguire l’attività insieme all’equipaggio di terra. Tra di loro la portavoce Maria Elena Delia, come è stato già comunicato”.
Per la Flotilla missione complessa
Ancora la delegazione: “La missione è complessa e delicata. Le imbarcazioni sono state più volte attaccate da droni militari, il governo israeliano minaccia attacchi da settimane, il livello di stress a cui sono sottoposte le persone a bordo è rilevante. A questo si aggiunge che ieri la Farnesina ha inviato un comunicato ai familiari dei partecipanti italiani alla missione, affermando che alcuna protezione verrà garantita in caso di attacco di Israele: un atto di sabotaggio gravissimo. Per queste ragioni, oltre che per altre di natura personale, è assolutamente legittimo considerare il fatto di fermarsi sulla terraferma”.
Contro il blocco navale di Israele
Gli attivisti affermano che “ridurre la Global Sumud Flotilla al solo scopo (seppur importantissimo) della consegna degli aiuti umanitari è strumentale al boicottaggio della missione, e quindi all’ennesimo sostegno alle illegalità di Israele. Fin dall’inizio l’attenzione massima della Global Sumud Flotilla è stata rivolta al blocco navale – illegale dal 2007 – di Israele a largo di Gaza, sull’assedio alla popolazione palestinese, sull’occupazione coloniale, sul genocidio che ogni giorno, anche mentre scriviamo, genera sofferenza, fame, distruzione e morte per due milioni di persone”. “La delegazione italiana – concludono – continua la navigazione insieme al resto della flotta internazionale verso est. All eyes on Gaza”.
Tajani: “Se poi entrano dentro (lo spazio marino israeliano), la nave militare non gli fa la scorta”
“Noi abbiamo detto quali sono i rischi e i pericoli. Lo ha detto il presidente della Repubblica, le parole del presidente della Repubblica sono inequivocabili. Assolutamente”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato la notizia che la delegazione italiana a bordo della Flotilla andrà avanti nella missione. “Condivido parola per parola il presidente della Repubblica Mattarella. È quello che gli abbiamo detto dal fin primo giorno. Poi, fino a che noi possiamo fare qualcosa per scongiurare rischi per i cittadini italiani, lo facciamo. Se poi entrano dentro, li assisteremo là. La nave militare non gli fa la scorta, questa è l’unica cosa certa” ha aggiunto.

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