©Anastasia Marrapodi
La forza della diversità: istituzioni, famiglie e associazioni unite per un futuro inclusivo in Calabria
Nella prestigiosa Sala Federica Monteleone del Consiglio regionale della Calabria si è svolto il convegno “La Forza delle Diversità: Inclusione, Autonomia, Condivisione”, organizzato in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Promosso dal Distretto Kiwanis Italia–San Marino insieme al Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, l’evento ha riunito istituzioni, associazioni e testimonianze personali, con l’obiettivo di ribadire che la diversità non è un limite, ma una risorsa da valorizzare.
I saluti istituzionali
Ad aprire i lavori, il Vicepresidente del Consiglio regionale Giacomo Crinò ha sottolineato l’importanza del tema con una dichiarazione rilasciata in esclusiva a GBT Magazine:
“Siamo all’inizio di una nuova consiliatura. Quindi con grande piacere che ospitiamo questo evento stasera qui e quindi un grande plauso al Kiwanis, al garante dei diritti delle persone affette da disabilità che hanno immaginato questo evento. Sono molto curioso di partecipare ai lavori perché sono convinto che potranno venire anche dei nuovi spunti, delle nuove idee che sarà nostra cura, sarà cura del Consiglio regionale tramutare in atti normativi.”
Le sue parole evidenziano come la forza della diversità possa tradursi in azione politica e normativa, trasformando le riflessioni del convegno in strumenti concreti di tutela e inclusione.

Il contributo europeo
L’Onorevole Giusy Princi, con un videomessaggio dal Parlamento Europeo, ha portato la voce della Calabria nel dibattito internazionale:
“La vera innovazione si misura nella capacità di abbattere barriere, creare ambienti accessibili e diffondere una cultura dell’inclusione.”
Princi ha inoltre richiamato l’attenzione sulla nuova strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2025-2030, sottolineando come la Calabria possa essere protagonista di un percorso che unisce dimensione locale e visione continentale.
L’impegno del Kiwanis
Il Governatore Basilio Valente ha ribadito il ruolo del Kiwanis come motore di iniziative concrete:
“L’inclusione è un arricchimento. Deve essere globale: professionale, sociale, diritto allo studio, diritto allo sport. Tutto questo deve rappresentare una normalità assoluta.”
Un richiamo alla necessità di rendere l’inclusione non un’eccezione, ma una condizione ordinaria della vita civile.

La relazione del Garante Ernesto Siclari
Momento centrale del convegno è stato l’intervento dell’avvocato Ernesto Siclari, Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, che ha rilasciato a GBT Magazine una dichiarazione esclusiva:
“Gli interventi dovrebbero mirare a risolvere i problemi atavici che ci sono nella nostra regione che sono tantissimi. Non possiamo nascondercelo. Dobbiamo guardare alla disabilità con un occhio diverso. Dobbiamo far sì che le persone che soffrono, che sono più fragili di noi, possano essere in qualche modo aiutate. E per questo serve l’impegno delle istituzioni, serve l’impegno dell’intera comunità attraverso anche una maggiore cultura, una maggiore sensibilizzazione verso quelli che sono i problemi delle persone più fragili. In questo senso la Regione Calabria ha fatto passi da gigante, ha attenzionato il problema della disabilità istituendo anche la figura del garante e quindi facendo sì che si possa avere un ponte tra la comunità e la pubblica amministrazione.”
Le sue parole ribadiscono come la disabilità non sia un tema da ricordare solo il 3 dicembre, ma un impegno quotidiano che deve guidare politiche e azioni.
La voce delle famiglie
La Presidente dell’A.Ge.Di, Mirella Gangeri, ha portato la prospettiva delle famiglie con una dichiarazione esclusiva:
“Le esigenze sono quelle che da ormai da molti anni manifestiamo. C’è bisogno di servizi, servizi strutturati però. C’è bisogno di dare autonomia e dignità ai nostri ragazzi e creare delle soluzioni che comunque gli consentano di migliorare la loro quotidianità e di alleggerire le famiglie, perché possano in qualche modo prepararsi al meglio per il dopo di noi.”
Un richiamo forte e concreto alla necessità di politiche di sostegno quotidiano, capaci di garantire dignità e autonomia alle persone con disabilità e serenità alle famiglie.
Testimonianze e momenti di emozione
Tra i momenti più toccanti, la poesia del sig. Brilè dedicata alla moglie malata di Alzheimer:
“Vivere per te, vivere per amarti, vivere e soffrire per te.”
Un racconto di amore e resilienza che ha commosso la platea, ricordando che la forza della diversità si manifesta anche nella capacità di trasformare la fragilità in legame e la sofferenza in testimonianza di vita.
Lo sport come inclusione
Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati ha posto l’accento sullo sport come strumento di inclusione:
“Lo sport è qualcosa che unisce. Non dovrebbe esserci differenza tra chi è disabile e chi non lo è.”
Ha inoltre richiamato la recente legge sull’intelligenza artificiale, che garantisce pieno accesso alle persone con disabilità, aprendo nuove prospettive di partecipazione e autonomia.

Le voci dei protagonisti
Un contributo particolarmente significativo è arrivato dall’architetto Antonella Postorino, docente di sostegno da diversi anni e giornalista, che ha rilasciato a GBT Magazine una riflessione profonda sul tema della città inclusiva:
“Di fronte a dei limiti. E i limiti sono legati, proprio nel caso della città, alla possibilità di fruire, di accedere agli spazi per potersi anche realizzare. Perché è chiaro che avere una città che ti nega la possibilità di relazionarti, ma anche di lavorare, significa avere la più grande barriera: quella che mette dei limiti a quel progetto di vita di cui si parlava prima. Nel nostro dipartimento stiamo lavorando per una città inclusiva, una città per tutti. E per tutti intendiamo gli anziani, le persone con disabilità, i bambini, le donne. Sicuramente, attraverso questo progetto di città, intendiamo riappropriarci degli spazi di comunità, perché è importante che ci si incontri. È importante relazionarsi.”
Postorino ha sottolineato come la forza della diversità debba tradursi anche in un ripensamento degli spazi urbani, affinché diventino luoghi di incontro e di relazione. Ha inoltre richiamato l’attenzione sui rischi di una società sempre più chiusa dietro gli schermi, dove i giovani rischiano di perdere il contatto con la realtà quotidiana e con le fragilità altrui:
“La chiusura dietro un computer sta limitando tantissimo, soprattutto i giovani. Invece la realtà è quella dell’incontro e della condivisione. La scuola continua a farlo in quelle cinque ore del mattino. È importante che questo continui a succedere. Perché altrimenti non capiremo mai i problemi di chi sta peggio.”
Infine, ha richiamato il ruolo degli architetti, dei docenti e degli amministratori nel costruire una comunità inclusiva:
“Noi, come architetti e soprattutto come docenti, dovremmo prendere atto e collaborare all’interno di un’intera comunità—che è quella dei genitori, ma anche quella di tutti gli attori che operano nel settore e nel territorio, sia nel campo dei servizi sia verso chi amministra. Perché l’amministratore oggi è colui che ha anche il potere di poter realizzare le infrastrutture adatte.”
Conclusione
Il convegno ha dimostrato che l’inclusione non è un’azione isolata, ma un percorso collettivo che coinvolge istituzioni, associazioni, famiglie e cittadini. La Calabria, con le sue sfide e le sue energie, si propone come laboratorio di partecipazione e di diritti, dove la diversità diventa forza e comunità.
La parola chiave, la forza della diversità, ha attraversato ogni intervento e ogni testimonianza, mostrando come autonomia, condivisione e inclusione siano pilastri di una società più giusta. Non si tratta di un obiettivo da celebrare una volta l’anno, ma di un impegno quotidiano che deve guidare politiche, azioni e relazioni.
