
Foto: migranti-rep.it
Migranti – Recuperati dal mare i corpi delle vittime, ci sono circa 60 sopravvissuti e una ventina di dispersi
Due barconi carichi di migranti si sono ribaltati al largo di Lampedusa: le vittime sono almeno venti. Fra i primi 8 cadaveri, recuperati in mare dai soccorritori e portati sull’isola, ci sono quelli di una neonata, di due uomini adulti, due donne e tre adolescenti (due maschi e una femmina). I superstiti sarebbero circa 60. Risultano invece disperse una ventina di persone. Riporta TGCom24 che sono stati proprio i sopravvissuti a riferire che le imbarcazioni erano due (inizialmente si pensava solo a una).
Si presume che a bordo delle imbarcazioni ci fossero tra le 100 e le 105 persone di cittadinanza egiziana, somala e sudanese.
Viaggio iniziato in Libia
Il naufragio è avvenuto 14 miglia a sud ovest dall’isola di Lampedusa. La Croce Rossa Italiana, che gestisce l’hotspot di contrada Imbriacola, conferma che “sono 60 le persone sopravvissute, tra loro vi sono 56 uomini e 4 donne”. Confermate anche le 20 vittime. “Non si hanno al momento notizie certe sulla presenza di altre persone a bordo delle due imbarcazioni il cui viaggio, iniziato da Zawiya, in Libia, si sarebbe interrotto improvvisamente in mare per cause ancora da accertare” dice la Croce Rossa.
Migranti – I morti nel 2025 nel Mediterraneo
Sono 675 i morti dall’inizio dell’anno nel Mediterraneo centrale. Lo rende noto su X il portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per l’Italia, Filippo Ungaro, commentando il naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa, per cui ha espresso “profonda angoscia”.
Piantedosi: “Prevenire le partenze”
“L’ennesima tragedia avvenuta nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.