Maurizio Zaccone racconta la serata Napoli–Juve: inclusione, emozioni e una vittoria che va oltre il campo.
Ci sono serate che restano impresse nella memoria collettiva, non solo per il risultato sportivo ma per ciò che accade intorno al campo. La partita Napoli–Juventus di domenica scorsa è stata una di queste. Certo, la vittoria sul terreno di gioco ha regalato gioia ai tifosi, ma la vera conquista è avvenuta fuori, nelle tribune e negli spazi dello stadio. A guidare questo cambiamento, con dedizione e visione, c’è stato Maurizio Zaccone, giornalista e volto noto del mondo partenopeo, che ha dimostrato come anche in una città spesso accusata di immobilismo si possano realizzare progetti concreti e inclusivi.
Un messaggio di speranza
Zaccone ha raccontato con emozione la serata, sottolineando come Napoli abbia vinto due volte: sul campo e nella società. La sua testimonianza è potente perché va oltre la cronaca sportiva. È un invito a credere che, con volontà e impegno, si possano abbattere barriere e regalare dignità e gioia a chi troppo spesso resta invisibile. “In questa città si possono fare delle cose. Volendo si possono fare”, ha detto. Una frase semplice, ma che racchiude un manifesto contro l’indolenza e la rassegnazione.
I bambini in campo
Il momento più toccante è stato l’ingresso dei 22 bambini con disabilità insieme ai calciatori. L’emozione nei loro occhi e in quelli dei genitori ha trasformato un gesto simbolico in un’esperienza indimenticabile. Per un minuto, quei bambini hanno vissuto la magia di essere protagonisti, di sentirsi parte di un sogno che durerà anni. È stato un segnale forte: il calcio non è solo spettacolo, ma può diventare strumento di inclusione.
Servizi per i tifosi con disabilità
La serata ha visto anche l’attivazione di nuovi servizi per i tifosi con disabilità. Nel settore Distinti inferiori, un desk gestito da volontari ha distribuito cuffie antirumore ai ragazzi autistici o sensibili ai suoni forti. Ogni consegna era accompagnata da un sorriso, una sciarpa del Napoli e una chiacchiera. Non era solo assistenza tecnica, ma un momento di ascolto e condivisione. Un piccolo gesto che ha reso lo stadio più accogliente e umano.
La telecronaca per non vedenti
Un’altra novità significativa è stata la telecronaca dedicata ai tifosi non vedenti e ipovedenti. Grazie alla professionalità di Fabio, la partita è stata raccontata con una tecnica capace di trasformare le parole in immagini. Il segnale stabile e senza ritardi ha permesso a chi non può vedere di vivere l’emozione del match in tempo reale. Non solo allo stadio, ma anche da casa, dove un gruppo di non vedenti ha potuto seguire la gara con una radiocronaca “su misura”. È un passo avanti enorme: perché, come ha ricordato Zaccone, “c’è forse una cosa peggiore del non vedere: è il non essere visti”. Da domenica, a Napoli, non è più così.
Una città che si rialza
Il merito di questa trasformazione va riconosciuto a chi ha creduto che fosse possibile. Maurizio Zaccone ha dato voce e forza a un progetto che unisce la Società Calcio Napoli e le realtà sociali del territorio. In uno stadio vecchio e inadeguato, spesso criticato, si è dimostrato che la volontà può superare limiti strutturali e burocratici. È un abbraccio simbolico che racconta una città capace di rialzarsi e di vincere contro la rassegnazione.
La doppia vittoria
La vittoria sportiva contro la Juventus è stata la ciliegina sulla torta di una serata già perfetta. Ma il vero trionfo è stato quello sociale: Napoli ha dimostrato di saper includere, di saper vedere chi solitamente resta ai margini. È per questo che Zaccone parla di una doppia vittoria. Una vittoria che non si misura in gol, ma in sorrisi, emozioni e dignità restituita.
Conclusione
La testimonianza di Maurizio Zaccone è un monito e un incoraggiamento. Napoli deve alzarsi in piedi e ringraziarlo, perché ha dimostrato che i sogni non si spengono davanti alla burocrazia o all’indifferenza. La sua voce ha reso visibile ciò che spesso resta invisibile, trasformando una partita di calcio in un evento sociale di grande valore. Domenica Napoli ha vinto due volte: sul campo e nel cuore della sua gente. E questo grazie alla passione e alla dedizione di Maurizio Zaccone.
