 
                Moggi torna a parlare: un avvertimento alla nuova dirigenza
Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, non le manda a dire. Il suo messaggio per l’attuale gestione guidata da Comolli è chiaro: “La Juventus non è il Tolosa”. Un’affermazione che sottolinea le differenze tra la gestione di una squadra di provincia e quella di un colosso del calcio europeo.
Il retroscena su Antonio Conte
Il vero colpo di scena arriva quando Moggi rivela un retroscena sull’ex allenatore bianconero: “Conte smaniava per tornare. Me l’ha detto personalmente”. Un’indicazione che apre scenari su quanto il ritorno di Conte fosse più di un semplice sogno, ma una concreta possibilità poi bloccata da scelte societarie.
La crisi in panchina e la scelta Tudor
Dopo l’esonero di Thiago Motta a nove giornate dalla fine, la Juventus si è affidata a Igor Tudor, che ha centrato il quarto posto e la qualificazione alla Champions League. Tuttavia, la domanda rimane: quale futuro tecnico vuole la Juve e chi sta davvero guidando queste scelte?
La critica alla gestione societaria
Moggi non risparmia critiche alla dirigenza, definendola “confusa e priva di identità”. Una gestione lontana dalla tradizione vincente juventina, che ha portato a risultati altalenanti e a una stagione piena di difficoltà.
Il Mondiale per Club come sfida imminente
Con il Mondiale per Club alle porte, Tudor e la Juventus si trovano a dover dimostrare di poter competere a livello internazionale. Ma l’impressione è che si stia navigando a vista, senza un progetto chiaro e una guida forte.
Conclusioni: chi decide il futuro della Juventus?
Il messaggio di Moggi è forte e chiaro: la Juve deve ritrovare la propria identità e decidere chi vuole essere realmente. Il ritorno di Conte sarebbe stato un segnale forte, ma oggi il futuro appare incerto e la palla passa alla nuova dirigenza.

 
             
         
        